La sentenza della Cassazione n. 12971 del 2025 affronta un tema di grande rilevanza costituzionale e internazionale, ovvero la compatibilità di una legge sui premi alla nascita che stabilisce un trattamento differenziato esclusivamente sulla base della nazionalità.
**Contesto della sentenza**
La legge in esame prevede l’assegnazione di un incentivo economico alla nascita, ma con un criterio di distribuzione che privilegia i cittadini di determinati Paesi, escludendo o riducendo i benefici per altri. Tale approccio solleva questioni di conformità ai principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e dal diritto europeo.
**Punti principali della decisione**
1. **Contrasto con le norme interne**
La Corte evidenzia come la legge, adottata a livello nazionale, sia in contrasto con i principi di uguaglianza e di non discriminazione sanciti dalla Costituzione italiana (articoli 2 e 3). La discriminazione basata esclusivamente sulla nazionalità viola il principio costituzionale secondo cui tutti i cittadini devono essere trattati in modo uguale, senza distinzione di origine o cittadinanza, salvo i casi espressamente previsti dalla legge.
2. **Contrasto con il diritto europeo**
La Corte analizza anche la normativa europea, in particolare i principi di non discriminazione sanciti dai Trattati dell’Unione Europea (articolo 18 del Trattato sul funzionamento dell’UE e la Carta dei diritti fondamentali). La legge sui premi alla nascita, discriminando i cittadini di altri Stati membri, contravviene ai principi di libera circolazione e di parità di trattamento tra cittadini europei all’interno dell’Unione.
3. **Principio di solidarietà**
Inoltre, la sentenza sottolinea come una politica pubblica fondata su criteri esclusivamente nazionalistici possa essere in contrasto con il principio di solidarietà europea e con le norme internazionali sui diritti dei minori e delle famiglie.
**Implicazioni della sentenza**
- La sentenza ribadisce che le norme nazionali devono conformarsi ai principi di uguaglianza e non discriminazione sanciti dalla Costituzione e dal diritto europeo.
- La legge sui premi alla nascita, nel prevedere trattamenti differenziati esclusivamente sulla base della nazionalità, si configura come una misura discriminatoria in contrasto con tali principi.
- La decisione rafforza la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini e dei residenti, affermando che le politiche pubbliche devono rispettare il principio di uguaglianza e di non discriminazione.
**Conclusione**
La sentenza della Cassazione n. 12971/2025 rappresenta un importante precedente che chiarisce come le norme nazionali non possano derogare ai principi fondamentali di uguaglianza e di non discriminazione sanciti dalla Costituzione e dal diritto europeo, anche in ambiti di politiche sociali e di incentivazione come i premi alla nascita. La tutela dei diritti dei minori e delle famiglie deve essere garantita senza discriminazioni di origine, cittadinanza o status, rafforzando l’universalità dei diritti e dei benefici sociali.
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