Translate

18 maggio 2025

La sentenza della Cassazione n. 12971 del 2025 affronta un tema di grande rilevanza costituzionale e internazionale, ovvero la compatibilità di una legge sui premi alla nascita che stabilisce un trattamento differenziato esclusivamente sulla base della nazionalità.

 

La sentenza della Cassazione n. 12971 del 2025 affronta un tema di grande rilevanza costituzionale e internazionale, ovvero la compatibilità di una legge sui premi alla nascita che stabilisce un trattamento differenziato esclusivamente sulla base della nazionalità.

**Contesto della sentenza**  
La legge in esame prevede l’assegnazione di un incentivo economico alla nascita, ma con un criterio di distribuzione che privilegia i cittadini di determinati Paesi, escludendo o riducendo i benefici per altri. Tale approccio solleva questioni di conformità ai principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e dal diritto europeo.

**Punti principali della decisione**  
1. **Contrasto con le norme interne**  
La Corte evidenzia come la legge, adottata a livello nazionale, sia in contrasto con i principi di uguaglianza e di non discriminazione sanciti dalla Costituzione italiana (articoli 2 e 3). La discriminazione basata esclusivamente sulla nazionalità viola il principio costituzionale secondo cui tutti i cittadini devono essere trattati in modo uguale, senza distinzione di origine o cittadinanza, salvo i casi espressamente previsti dalla legge.

2. **Contrasto con il diritto europeo**  
La Corte analizza anche la normativa europea, in particolare i principi di non discriminazione sanciti dai Trattati dell’Unione Europea (articolo 18 del Trattato sul funzionamento dell’UE e la Carta dei diritti fondamentali). La legge sui premi alla nascita, discriminando i cittadini di altri Stati membri, contravviene ai principi di libera circolazione e di parità di trattamento tra cittadini europei all’interno dell’Unione.

3. **Principio di solidarietà**  
Inoltre, la sentenza sottolinea come una politica pubblica fondata su criteri esclusivamente nazionalistici possa essere in contrasto con il principio di solidarietà europea e con le norme internazionali sui diritti dei minori e delle famiglie.

**Implicazioni della sentenza**  
- La sentenza ribadisce che le norme nazionali devono conformarsi ai principi di uguaglianza e non discriminazione sanciti dalla Costituzione e dal diritto europeo.  
- La legge sui premi alla nascita, nel prevedere trattamenti differenziati esclusivamente sulla base della nazionalità, si configura come una misura discriminatoria in contrasto con tali principi.  
- La decisione rafforza la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini e dei residenti, affermando che le politiche pubbliche devono rispettare il principio di uguaglianza e di non discriminazione.

**Conclusione**  
La sentenza della Cassazione n. 12971/2025 rappresenta un importante precedente che chiarisce come le norme nazionali non possano derogare ai principi fondamentali di uguaglianza e di non discriminazione sanciti dalla Costituzione e dal diritto europeo, anche in ambiti di politiche sociali e di incentivazione come i premi alla nascita. La tutela dei diritti dei minori e delle famiglie deve essere garantita senza discriminazioni di origine, cittadinanza o status, rafforzando l’universalità dei diritti e dei benefici sociali.

Nessun commento:

Posta un commento