Corte dei Conti 2025-sentenza della Corte dei Conti riguardante la condanna dell'INPS al pagamento di somme a favore di parte ricorrente si può articolare come segue:
1. **Oggetto della condanna**: L'INPS viene condannato al pagamento di diverse somme, tra cui:
- € 9.443,76 a titolo di differenze sul rateo base di pensione previsto dal decreto di pensionamento rispetto a quanto effettivamente percepito.
- Eventuali somme maggiori o minori che saranno accertate in corso di giudizio, comprensive di rivalutazione e interessi dal giorno del sorgere del diritto fino al soddisfo completo.
- Arretrati relativi alle differenze di calcolo, comprensivi di rivalutazione e interessi, dalla data di deposito del ricorso sino al completo adempimento o adeguamento del trattamento pensionistico.
- Somma di € 180,00 a titolo di indennità speciale annua lorda, calcolata dal 28/3/2007 fino al compimento del 65° anno di età, ai sensi dell’art. 32 della legge 31/7/1954, n. 599, con interessi e rivalutazione.
2. **Motivazioni e basi legali**:
- La condanna si fonda sul riconoscimento che l’INPS ha errato nel calcolo del trattamento pensionistico del ricorrente, in particolare riguardo alle differenze sul rateo di pensione e agli arretrati.
- Sono stati considerati vari benefici previdenziali e normativi, quali:
- L’applicazione del coefficiente di trasformazione relativo ai 65 anni.
- L’applicazione dei benefici ex art. 3 del D.Lgs. 165/97.
- Il calcolo dei sei aumenti periodici aggiuntivi alla base pensionabile, come definiti dall’art. 13 del D.L.vo n. 503/1992 e ss. mm. ii.
- La sentenza riconosce anche la legittimità del diritto del ricorrente a ricevere l’indennità speciale prevista dalla legge 599/1954, con decorrenza dal 28 marzo 2007 fino al raggiungimento del 65° anno di età.
3. **Calcolo e rivalutazione**:
- Le somme sono calcolate considerando rivalutazione ed interessi dal giorno del sorgere del diritto fino al soddisfacimento completo.
- La rivalutazione tiene conto dell’inflazione o di altri parametri previsti dalla legge per compensare il potere d’acquisto delle somme maturate nel tempo.
4. **Obbligo di pagamento**:
- L’INPS è condannato non solo a pagare le somme già determinate, ma anche a corrispondere eventuali somme maggiori o minori che emergeranno nel corso del giudizio, con gli interessi e rivalutazione dal momento del diritto.
- L’obbligo di pagamento si estende anche al pagamento delle somme maturate in seguito alla data di deposito del ricorso, fino al completo soddisfacimento o adeguamento del trattamento pensionistico.
5. **Implicazioni pratiche**:
- La sentenza stabilisce un pronunciamento chiaro sulla corretta interpretazione delle norme pensionistiche e previdenziali applicabili al caso.
- L’INPS dovrà procedere con il pagamento delle somme dovute, aggiornate con interessi e rivalutazioni, e con eventuale revisione del trattamento pensionistico del ricorrente secondo i criteri stabiliti dalla sentenza.
In sintesi, questa decisione rafforza il diritto del pensionato a ricevere un trattamento pensionistico calcolato correttamente secondo le norme vigenti e a ricevere le somme arretrate e future che ne conseguono, con gli adeguamenti economici necessari per tutelare il potere d’acquisto del beneficiario.
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