Corte dei Conti 2025- Ministero della Difesa e l’operato del dipendente coinvolto, in base al rapporto del Corte dei Conti 2025
1. **Contesto e accertamenti svolti**
Gli accertamenti condotti hanno evidenziato che il dipendente, nel periodo tra gli anni di riferimento e il .., ha percepito compensi per prestazioni professionali rese a committenti privati. In particolare, tali prestazioni riguardavano consulenze e perizie estimative relative ad automezzi, per un importo totale lordo di …….. euro.
2. **Mancanza di autorizzazione preventiva**
Nonostante le attività svolte fossero di natura retribuita e distinte dai doveri d’ufficio, il dipendente non ha richiesto né ottenuto l’autorizzazione preventiva dal Ministero della Difesa, come previsto dall’art. 53, commi 5 e seguenti, del TUPI (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di pubblico impiego). Questo comportamento configura una violazione delle norme che regolano l’attività extra-ufficio e l’esercizio di attività professionali private da parte di dipendenti pubblici, anche in presenza di periodi di aspettativa non retribuita.
3. **Utilizzo degli accertamenti a fini disciplinari**
Il Ministero della Difesa ha utilizzato gli esiti di tali accertamenti per muovere formali contestazioni disciplinari al dipendente. La procedura disciplinare ha portato a una sanzione di tipo lieve, ovvero un rimprovero scritto.
4. **Mancato recupero dei compensi percepiti**
Nonostante l’irrogazione del rimprovero, il Ministero non ha proceduto al recupero degli importi percepiti dal dipendente per l’attività extra-ufficio, come previsto dai commi 7 e 7-bis dell’art. 53 del TUPI. La mancata azione di recupero, in presenza di una condotta illegittima, ha un impatto diretto sulla tutela dell’interesse erariale.
5. **Danno erariale**
Dalla mancata azione di recupero emerge la sussistenza e l’attualità di un danno erariale, cioè di un danno all’Erario pubblico derivante dall’assenza di riparazione del danno economico causato dall’attività illecita del dipendente.
**In sintesi:**
Il rapporto evidenzia come, nonostante l’attività professionale svolta dal dipendente fosse di natura privata e non autorizzata, il Ministero della Difesa non abbia adottato tutte le misure necessarie per recuperare i compensi percepiti, portando così a un danno all’Erario. La condotta del dipendente, unita alla mancanza di azioni correttive da parte dell’Amministrazione, configura un danno erariale attuale e concreto, che richiede interventi più incisivi per il recupero delle somme e la tutela delle finanze pubbliche.
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