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25 aprile 2025

La sentenza della Cassazione del 2025 affronta un tema di grande rilevanza nel diritto penale e nell’ordinamento della sicurezza pubblica: la legittimità delle misure restrittive nei confronti di ultras coinvolti in scontri tra tifoserie. In particolare, il commento si concentra sulla pronuncia che ha confermato la legittimità dell’arresto di un ultras fermato in vista di scontri programmati, anche in assenza di una concreta lesione o danno già verificatosi, ma sulla base del pericolo per l’ordine pubblico.

 

La sentenza della Cassazione del 2025 affronta un tema di grande rilevanza nel diritto penale e nell’ordinamento della sicurezza pubblica: la legittimità delle misure restrittive nei confronti di ultras coinvolti in scontri tra tifoserie. In particolare, il commento si concentra sulla pronuncia che ha confermato la legittimità dell’arresto di un ultras fermato in vista di scontri programmati, anche in assenza di una concreta lesione o danno già verificatosi, ma sulla base del pericolo per l’ordine pubblico.

**Analisi della pronuncia**

La Cassazione ha ribadito che, in situazioni di potenziale violenza preordinata, le autorità possono adottare misure preventive anche senza la presenza di un evento lesivo già consumato o in atto. La ratio di questa decisione si basa sul principio che il rischio di danno all’ordine pubblico, alimentato da scontri programmati tra tifoserie, costituisce un motivo sufficiente per giustificare misure cautelari preventive, quali l’arresto o l’interdizione.

**Aspetti giuridici fondamentali**

- **Pericolo e non danno**: La sentenza sottolinea che non è necessario dimostrare che il danno si sia concretamente verificato; basta il pericolo, cioè la probabilità che si verifichi un evento lesivo o disturbante dell’ordine pubblico. Questo principio si collega alla nozione di “pericolo concreto” che può legittimare misure di prevenzione.

- **Scontri programmati**: La programmazione di scontri tra tifoserie, spesso pianificata tramite comunicazioni sui social o altri mezzi, rappresenta un elemento di gravità e di rischio elevato, che consente alle autorità di intervenire preventivamente.

- **Misure preventive**: La Cassazione ha confermato che le misure di prevenzione, come l’arresto o le restrizioni, sono legittime se adottate sulla base di elementi probatori che attestino il rischio imminente, anche in assenza di eventi già verificatisi.

**Implicazioni pratiche**

Questa pronuncia rafforza la possibilità per le forze di polizia di agire preventivamente contro gruppi ultras, anche in assenza di violazioni già commesse, purché siano presenti elementi di rischio per l’ordine pubblico. Ciò implica una maggiore attenzione alle attività di intelligence e di monitoraggio delle comunicazioni e degli spostamenti dei tifosi.

**Criticità e considerazioni**

Se da un lato la decisione permette di prevenire eventi violenti, dall’altro solleva questioni di tutela dei diritti individuali e di proporzionalità delle misure restrittive. È fondamentale che le autorità rispettino i principi di legalità e di ragionevolezza, garantendo che le misure siano motivate da evidenze concrete del rischio e non si traducano in limitazioni ingiustificate della libertà personale.

**Conclusione**

La sentenza della Cassazione del 2025 rappresenta un chiarimento importante sul diritto di prevenzione in materia di ordine pubblico, riconoscendo la legittimità di misure preventive basate sul pericolo e non sulla concreta lesione. Questa impostazione permette di intervenire tempestivamente per evitare escalation di violenza tra gruppi ultras, contribuendo alla tutela della sicurezza pubblica, pur richiedendo attenzione costante per il rispetto dei diritti fondamentali.

 
 

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