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27 febbraio 2025
Prontuario - sostanze alimentari adulterate
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Prontuario - Art. 622 codice penale - Rivelazione di segreto professionale
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Modulo di concessa autorizzazione in deroga per una manifestazione temporanea
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Come costituire una S.r.L
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Modulo di segnalazione al Garante per la Privacy per telefonate indesiderate nonostante l'utenza fissa e/o mobile sia iscritta nel registro delle opposizioni
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Controllo venatorio della licenza di caccia e altra documentazione prevista (assicurazione e tesserino regionale)
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Controllo venatorio
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L'articolo 1, comma 1, del D.Lgs. 22 gennaio 1948, n. 66, riguarda il divieto di blocco o ostruzione in strade ordinarie e ferrate. In generale, questa norma è volta a garantire la libertà di circolazione e la sicurezza sulle strade, stabilendo sanzioni per chiunque crei ostacoli o impedimenti che possano compromettere il traffico stradale o ferroviario. In dettaglio, è importante notare che: 1. Bloccaggio o Ostruzione: Questo si riferisce a qualsiasi atto che impedisce il libero transito su strade pubbliche o ferrovie, includendo sia azioni fisiche (come l'erezione di barricate) sia comportamenti che possano causare congestione o pericoli per gli utenti della strada. 2. Sanzioni: Chi viola questa norma può essere soggetto a sanzioni penali o amministrative, a seconda della gravità dell'infrazione. 3. Funzione della norma: Questa disposizione è concepita per tutelare non solo la sicurezza degli utenti della strada, ma anche per garantire il regolare funzionamento della viabilità e dei servizi pubblici.
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L'articolo 583-bis del Codice Penale Italiano riguarda specificamente le pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (MGF). Questo articolo è stato introdotto per contrastare un fenomeno che, purtroppo, continua a verificarsi in molte culture nel mondo, e ha come obiettivo la protezione della salute e dei diritti delle donne. La mutilazione genitale femminile include procedure che comportano la rimozione parziale o totale degli organi genitali femminili esterni per motivi non medici. Queste pratiche sono riconosciute come violazioni gravi dei diritti umani e possono portare a conseguenze fisiche e psicologiche severe per le vittime. In Italia, la legge prevede pene severe per chi pratica, incita o agevola la mutilazione genitale femminile. Le pene possono includere la reclusione e, in determinati casi, l'aggravamento delle sanzioni se le vittime sono minorenni. È fondamentale promuovere ed educare sull'importanza della salute sessuale e riproduttiva, nonché sulla necessità di rispettare i diritti delle donne, per prevenire tali pratiche e sostenere le vittime.
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L'articolo 497-bis del Codice Penale Italiano riguarda il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Questo reato è considerato particolarmente grave, in quanto coinvolge la creazione o la detenzione di documenti che possono essere utilizzati per ingannare le autorità e violare la legalità.
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L'articolo 618 del Codice Penale Italiano riguarda la "rivelazione del contenuto della corrispondenza". Esso sancisce che chiunque riveli il contenuto di una corrispondenza altrui senza autorizzazione, commette un reato. Questo articolo tutela la segretezza della corrispondenza, proteggendo i diritti individuali alla privacy e alla riservatezza.
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Consiglio di Stato 2024- La questione sollevata riguarda l'interpretazione del concetto di "orario giornaliero" in relazione ai buoni pasto e alle indennità per i turni di servizio notturni. Secondo le premesse, si sostiene che il termine "orario giornaliero" debba essere inteso in relazione alla giornata lavorativa e che quindi si possa sovrapporre alla giornata solare, in particolare nelle fasce orarie in cui le mense di servizio sono aperte per il pranzo e la cena.
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Tar 2025- La richiesta riguarda l'applicazione dei criteri di avanzamento già previsti per il personale delle Forze armate e dei Carabinieri anche per il personale di Polizia. In particolare, si fa riferimento all'equiordinazione tra gli Ispettori SUPS della Polizia di Stato e i Marescialli Maggiori dell'Arma dei Carabinieri.
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Modulistica di libera consultazione tratta dal vecchio archivio datato 1999
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26 febbraio 2025
La Cassazione con la sentenza n. 2549 ha affrontato un caso relativo al consenso per un intervento chirurgico su un minore, in cui i genitori avevano posto una condizione: l’ospedale non doveva utilizzare sangue di donatori vaccinati contro il Covid-19. La motivazione dei genitori si basava su due ragioni principali: la presunta pericolosità dei vaccini e la loro opposizione per motivi religiosi, ritenendo che i vaccini potessero essere stati sviluppati utilizzando cellule di feti abortiti.
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Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, “Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare” (25/69/CR6bis/C7), documento approvato il 19 giugno 2025.
Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.
La sentenza della Corte di Cassazione n. XXXXX del 2025 offre un approfondimento significativo riguardo alla legittimità dell’azione dell’Enel nel revocare il beneficio del taglio dell’80% sui costi dell’energia elettrica, precedentemente concesso agli ex dipendenti. Di seguito si fornisce un commento dettagliato sulla decisione, analizzandone i presupposti, le motivazioni e le implicazioni giuridiche.
La sentenza della Cassazione n. 11982 del 2025 si inserisce in un contesto normativo particolarmente complesso riguardante l'acquisizione e l'utilizzazione dei dati di traffico telefonico e telematico, un tema di crescente rilevanza nel panorama giuridico contemporaneo, soprattutto in relazione alla protezione dei dati personali e ai diritti fondamentali degli individui.