Tar 2025 - "Troppo grasso, niente polizia" rappresenta una frase che, seppur apparentemente superficiale, sintetizza una questione molto più complessa legata ai criteri di selezione e alle dinamiche burocratiche nel contesto delle forze di polizia italiane. La vicenda descritta riguarda un candidato che, inizialmente, era stato considerato non idoneo al concorso per motivi di salute, più precisamente legati al suo peso corporeo, che aveva determinato l’esclusione durante la visita medica prevista per la selezione.
Tuttavia, a distanza di otto anni, questa decisione è stata successivamente rivista e annullata dal TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), che ha riconosciuto che l’esclusione era basata su un errore. Questa lunga attesa sottolinea le complessità e le lentezze della giustizia amministrativa, ma anche il fatto che, nonostante le iniziali esclusioni, il soggetto è riuscito a ottenere il suo diritto e a essere ammesso come agente di polizia, seppur con riserva.
Analizzando più nel dettaglio, possiamo identificare alcuni punti chiave:
1. **La decisione iniziale di esclusione**: La valutazione medica, probabilmente basata su parametri di salute e peso, aveva escluso il candidato, ritenendolo non idoneo a causa del suo stato fisico. Questo riflette le norme e i criteri spesso rigidi e standardizzati adottati nelle selezioni per le forze di polizia, che talvolta possono risultare poco flessibili o soggetti a interpretazioni soggettive.
2. **L'errore medico**: Dopo anni, i medici hanno riconosciuto che la decisione iniziale si basava su un errore. Potrebbe trattarsi di una revisione dei parametri medici, di una nuova valutazione più accurata o di una contestazione del primo giudizio. Questo episodio evidenzia come le valutazioni mediche possano essere soggette a errori e come, comunque, le decisioni prese sulla base di tali valutazioni possano essere rimesse in discussione.
3. **Il ruolo del TAR**: Il Tribunale Amministrativo Regionale ha svolto un ruolo decisivo nel riconoscere l’errore e nel ribaltare la provvedimento di esclusione. La sua decisione ha aperto la strada al candidato, dimostrando l'importanza di strumenti di tutela giurisdizionale per contestare decisioni amministrative che si rivelano errate o ingiuste.
4. **L’ammissione con riserva**: Dopo il pronunciamento del TAR, il giovane è stato ammesso come agente di polizia, ma con riserva. Questa condizione indica che ci sono ancora aspetti da definire o verificare, e che l’ammissione definitiva dipenderà dal rispetto di determinati requisiti o dal superamento di ulteriori controlli.
5. **Le implicazioni**: Questa vicenda mette in luce la complessità delle procedure di selezione per le forze di polizia, la possibilità di errori e di successivi correttivi, e l’importanza delle azioni legali per ottenere giustizia e riconoscimento dei propri diritti. Inoltre, solleva interrogativi sulla rigidità dei criteri medici e sulla necessità di approcci più flessibili e umani nelle selezioni pubbliche.
In conclusione, questa storia dimostra come, anche dopo un lungo percorso di ostacoli e difficoltà, sia possibile ottenere un risultato positivo grazie alla tutela giurisdizionale e alla perseveranza. Resta comunque un caso che invita a riflettere sulla sensibilità e sulla correttezza dei processi di selezione e sulla necessità di verifiche accurate e giuste, affinché nessuno venga escluso ingiustamente o discriminato sulla base di parametri che possono essere soggetti a errore.
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