La sentenza della Cassazione n. 22706 del 2025 sulla perdita della capacità lavorativa si inserisce in un contesto giuridico di fondamentale importanza per la tutela dei diritti dei lavoratori e per la corretta valutazione delle richieste di risarcimento danni derivanti da infortuni o malattie professionali.
**Contesto e principio di diritto**
La Suprema Corte, con questa pronuncia, ha riaffermato un principio consolidato nel diritto della responsabilità civile e del risarcimento danni: quando si dimostra, con adeguata prova medica e tecnica, che un soggetto ha subito una riduzione significativa della capacità lavorativa specifica a causa di postumi permanenti di entità rilevante, si può presupporre, in mancanza di elementi contrarie, che anche la capacità di guadagno futura sia compromessa.
**Analisi della pronuncia**
La sentenza si basa su un’interpretazione rigorosa del principio di presunzione iuris tantum, secondo cui la prova della riduzione della capacità lavorativa specifica costituisce una solida base per ritenere che la capacità di guadagno futura sia anch’essa diminuita. La Corte evidenzia che, sebbene la capacità di lavoro sia un dato medico e tecnico, essa incide inevitabilmente sulla capacità economica, e quindi sul reddito potenziale del soggetto.
In particolare, la Cassazione sottolinea che:
- La prova della riduzione della capacità lavorativa deve essere fondata su certificazioni mediche e consulenze tecniche affidabili.
- La presenza di postumi permanenti di rilevante entità costituisce una circostanza che permette di presupporre una diminuzione anche della capacità di guadagno futura, anche in assenza di specifici accertamenti economici.
- Tali presunzioni sono utili per velocizzare e semplificare il procedimento di quantificazione del danno patrimoniale, evitando di dover dimostrare ogni volta l’effettiva riduzione del reddito futuro.
**Implicazioni pratiche**
Questo orientamento ha importanti ricadute pratiche, poiché:
- Favorisce una maggiore tutela del lavoratore, riconoscendogli un diritto al risarcimento più equo e tempestivo.
- Riduce i rischi di contenzioso prolisso e complicato, poiché si può fare affidamento sulla presunzione di riduzione della capacità di guadagno sulla base della documentazione medica.
- Invita i giudici a considerare, nel giudizio di liquidazione del danno, la relazione tra la capacità lavorativa ridotta e la capacità economica futura, anche in assenza di dati economici specifici.
**Limiti e precisazioni**
La Corte precisa che la presunzione non è assoluta, ma relativa, e può essere vinta dalla prova contraria che dimostri una capacità di guadagno invariata o meno compromessa. Pertanto, in presenza di elementi che attestino una capacità di guadagno invariata o comunque non significativamente diminuita, il giudice deve fare corretta valutazione delle prove.
**Conclusioni**
La sentenza n. 22706 del 2025 della Cassazione rappresenta un ulteriore passo in avanti nella tutela dei soggetti danneggiati, consolidando il principio secondo cui la perdita della capacità di lavoro specifica, se di rilevante entità, può fare presumere la riduzione anche della capacità di guadagno futura. Tale approccio favorisce un’equa e rapida liquidazione del danno patrimoniale, tutelando i diritti del lavoratore e semplificando le procedure di accertamento.
In conclusione, questa pronuncia rafforza l’importanza della prova medica e tecnica come base per le presunzioni di riduzione della capacità economica, sottolineando che il danno patrimoniale deve essere riconosciuto in maniera proporzionata e basata su evidenze concrete, lasciando comunque spazio alla prova contraria.
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