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04 giugno 2025

Consiglio di Stato 2025- decisione del Consiglio di Statoriguardante un ricorso presentato da 36 graduati del Corpo forestale delloStato, iscritti con il numero di registro generale xx del xx in relazione a uncontenzioso sorto attorno a un provvedimento del xx del Ministero dellepolitiche agricole e forestali.

 

Consiglio di Stato 2025- decisione del Consiglio di Statoriguardante un ricorso presentato da 36 graduati del Corpo forestale delloStato, iscritti con il numero di registro generale xx del xx in relazione a uncontenzioso sorto attorno a un provvedimento del xx del Ministero dellepolitiche agricole e forestali.

 

**Contesto dei fatti:**

Gli originari ricorrenti avevano richiesto un’indennità di trasferimento d’ufficio prevista dall’articolo 1 della legge n. 86 del 2001, in relazione ai trasferimenti effettuati a seguito del loro successo nel 37° Corso di formazione come vice ispettori, relativo alla sede di “Fiume Ticino”. Tuttavia, il Ministero aveva negato tale indennità, motivando che i trasferimenti, in quanto conseguenti a una selezione concorsuale interna e non a un trasferimento d’ufficio vero e proprio, non potevano beneficiare di tale indennità.

 

**Decisone del Consiglio di Stato:**

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello e, in riforma della decisione di primo grado, ha annullato il provvedimento di diniego dell’indennità, riconoscendo il diritto degli appellanti a ricevere l’indennità di trasferimento anche in queste circostanze.

 

**Significato della decisione:**

La sentenza rappresenta una pronuncia importante in ambito amministrativo e del pubblico impiego, poiché chiarisce che i trasferimenti conseguenti al superamento di un concorso interno, come nel caso dei corsi di formazione e successiva assegnazione delle nuove sedi, possono comunque dar diritto all’indennità di trasferimento prevista dalla legge, anche se il trasferimento stesso non avviene “d’ufficio” nel senso tecnico del termine.

 

**Implicazioni pratiche:**

- Per i dipendenti pubblici che partecipano a corsi di formazione e vengono trasferiti successivamente, potrebbe essere riconosciuto il diritto a un’indennità di trasferimento.

- L’interpretazione restrittiva che escludeva tale diritto solo perché il trasferimento non era “d’ufficio” viene superata, ampliando la tutela per i lavoratori in situazioni simili.

Certamente. Ecco un commento articolato sulla parte finale della decisione del giudice, che enuncia l’accoglimento dell’appello con il conseguente annullamento del provvedimento negativo e il riconoscimento del diritto all’indennità di trasferimento:

 

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La parte finale della decisione del giudice rappresenta un momento cruciale del provvedimento, poiché manifesta in modo chiaro e definitivo l’esito favorevole dell’istanza di impugnazione presentata dagli appellanti. Innanzitutto, l’accoglimento dell’appello indica che il giudice ha ritenuto fondate le ragioni addotte dall’appellante e ha riconosciuto che il provvedimento negativo impugnato era viziato, sia sotto il profilo della fondatezza sia sotto quello della correttezza procedurale o sostanziale.

 

L’annullamento del provvedimento impugnato assume un valore importante, in quanto elimina gli effetti di quest’ultimo, ripristinando la posizione giuridica dell’appellante allo stato precedente alla sua emanazione. Tale annullamento costituisce un atto di tutela della posizione soggettiva del ricorrente, riconoscendo che i criteri, le modalità o le valutazioni adottate in sede di prima istanza erano erronei o illegittimi.

 

Inoltre, il giudice enuncia il riconoscimento del diritto dell’appellante alla indennità di trasferimento, che rappresenta una tutela economica volta a compensare le eventuali spese o disagi derivanti dal trasferimento stesso. Questo riconoscimento ha un rilievo non solo economico, ma anche simbolico, in quanto afferma la correttezza del procedimento e la legittimità delle pretese degli interessati.

 

L’intera decisione finale si configura come un atto di piena giustizia, che ripristina il diritto all’indennità di trasferimento, risultato di un’attenta valutazione delle circostanze e delle normative applicabili. La formulazione chiara e definitiva di questa parte sottolinea l’importanza di garantire tutela ai soggetti che si trovano in una posizione subordinata o svantaggiata, rafforzando il principio di legalità e di tutela dei diritti nel settore amministrativo e del pubblico impiego.



 

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