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06 maggio 2025

Tar 2025-la sentenza affronta la posizione del ricorrente rispetto alla richiesta di riconoscimento e liquidazione dei danni patrimoniali e non patrimoniali legati all’infermità derivante dall’esposizione a radiazioni e altre sostanze nocive, può essere articolato come segue:

 

Tar 2025-la sentenza affronta la  posizione del ricorrente rispetto alla richiesta di riconoscimento e liquidazione dei danni patrimoniali e non patrimoniali legati all’infermità derivante dall’esposizione a radiazioni e altre sostanze nocive, può essere articolato come segue:

1. **Premessa generale**  
Il ricorrente ha già ottenuto il riconoscimento del diritto di essere considerato vittima del dovere, con conseguente attribuzione di causa di servizio alle condizioni ambientali ed operative cui è stato sottoposto durante il servizio. Ora, si richiede che l’amministrazione sia condannata a liquidare tutti gli importi dovuti per i danni subiti, sia patrimoniali che non patrimoniali, in ragione delle conseguenze dell’esposizione a sostanze nocive.

2. **Contesto delle esposizioni e rischi**  
Il ricorrente ha subito esposizioni plurime ed elevate a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, derivanti dall’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito, amianto, gas radon, benzene, e nanoparticelle e metalli pesanti. Tali esposizioni sono state avvenute in contesti operativi altamente contaminati, in particolare in teatri di guerra, dove la presenza di sostanze pericolose era elevata e spesso anche ignorata o sottostimata dalle autorità.

3. **Riconoscimento della causa di servizio**  
Il riconoscimento della causa di servizio, ai sensi dell’art. 1, co. 564, Legge 266/2005, e dell’art. 1 del d.p.r. 243/2006, costituisce un presupposto fondamentale, e dovrebbe comportare la presunzione di responsabilità dell’amministrazione in merito alle condizioni ambientali e operative in cui il ricorrente ha operato. La natura confessionale di tale riconoscimento implica che l’amministrazione, una volta riconosciuto il rapporto di causa di servizio, deve assumersi le responsabilità per i danni derivati.

4. **Natura della responsabilità**  
La responsabilità dell’amministrazione, sia contrattuale che extracontrattuale, deriva dalla negligenza e imperizia nel garantire ambienti di lavoro sicuri e nel tutelare la salute dei propri operatori. La mancata prevenzione o l’insufficiente protezione contro l’esposizione a sostanze nocive, nota o comunque prevedibile, configura una responsabilità che deve essere accertata e liquidata.

5. **Condizioni di contaminazione e negligenza**  
Il ricorrente ha operato in ambienti altamente contaminati senza adeguate misure di protezione o con misure insufficienti, contribuendo a una condizione di esposizione eccessiva e dannosa. La presenza di radiazioni e agenti tossici nei teatri di guerra denota una grave carenza di tutela e controllo da parte delle autorità competenti, che si traduce in una responsabilità diretta per danni alla salute del personale.

6. **Aspetti giuridici e processuali**  
La normativa richiede che il riconoscimento della causa di servizio costituisca presupposto confessorio della responsabilità dell'amministrazione. È quindi evidente che l’atteggiamento negligente dell’amministrazione, e la sua imperizia nel prevenire e gestire le condizioni di rischio, devono essere riconosciute come cause determinanti dei danni subiti dal ricorrente. La mancata adozione di misure protettive adeguate, nonostante le evidenti condizioni di rischio, costituisce grave negligenza che giustifica il risarcimento.

7. **Conclusione**  
In conclusione, si evidenzia come l’insieme di esposizioni pericolose, la mancata prevenzione e le condizioni ambientali e operative altamente contaminate, abbiano causato al ricorrente un danno grave, sia patrimoniale che non patrimoniale. La responsabilità dell’amministrazione, già riconosciuta in sede di causa di servizio, si traduce ora nel dovere di liquidare quanto dovuto, tenendo conto della gravità delle condizioni di rischio e della negligenza dimostrata.

**In sintesi:**  
Il ricorrente ha subito danni a causa di esposizioni a sostanze nocive derivanti da negligenza e imperizia delle amministrazioni pubbliche. Il riconoscimento della causa di servizio costituisce presupposto per la responsabilità dell’amministrazione, la quale deve essere condannata a risarcire integralmente i danni subiti, patrimoniali e non patrimoniali, includendo anche il danno biologico e morale derivante dalla grave infermità e dalla condizione di esposizione prolungata e pericolosa.

 
 

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