Tar 2025- Il provvedimento del Tribunale riguarda la fondatezza del ricorso proposto dal militare affetto da una patologia ...., riconosciuta come conseguente alla sua esposizione in teatro operativo all’uranio impoverito e ad altri metalli pesanti, e la condanna dell’amministrazione militare al pagamento dell’equo indennizzo.
In primo luogo, si evidenzia come l’Amministrazione non abbia fornito la prova di aver adottato, al momento del servizio del ricorrente, le precauzioni idonee e di avergli fornito dispositivi di protezione efficaci, come maschere e guanti. La mancanza di tali misure di tutela, in un contesto ormai riconosciuto come contaminato dall’uranio impoverito a causa di munizionamento utilizzato in operazioni militari, rafforza l’ipotesi che il militare abbia operato in condizioni di esposizione a sostanze nocive.
Inoltre, si sottolinea come il militare, prima di essere impiegato nelle missioni all’estero, fosse stato sottoposto a una multipla somministrazione vaccinale in un breve arco temporale, senza rispettare i protocolli vigenti e senza una verifica immunologica preventiva, il che avrebbe potuto ridurre la sua capacità immunitaria e aumentarne la vulnerabilità.
Il collegamento causale tra l’attività svolta in Iraq e l’insorgenza del tumore tiroideo viene quindi ritenuto altamente probabile, sulla base del criterio processuale del “più probabile che non”. La presenza di contaminazione ambientale da uranio impoverito e metalli pesanti, la partecipazione a operazioni militari e la tipologia tumorale sono elementi tali da giustificare l’accertamento della causa di servizio, nonché l’illegittimità del diniego amministrativo e il diritto dell’interessato all’equo indennizzo.
Il giudice quindi accoglie il ricorso, annulla il decreto ministeriale impugnato e riconosce la dipendenza della patologia .. dalla causa di servizio, con conseguente condanna del Ministero della Difesa alla refusione delle spese processuali, quantificate in €3.305,00 oltre IVA e contributo unificato, più le spese generali.
In conclusione, la pronuncia del TAR si configura come una vittoria per il ricorrente, riconoscendo la causalità tra esposizione e patologia e ordinando all’amministrazione di risarcire il danno, in linea con i principi di tutela del personale militare esposto a rischi in ambiente di guerra e di missione.
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