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20 maggio 2025

Cassazione 2025- La recente pronuncia della Corte di Cassazione del 2025 rappresenta un importante chiarimento in materia di diritto del lavoro, in particolare riguardo alla computabilità dei giorni di assenza dovuti all'isolamento per positività al Covid-19 nel periodo di comporto. La decisione si inserisce in un contesto normativo emergenziale e fornisce indicazioni fondamentali per la corretta interpretazione delle norme applicabili in tali circostanze.

 

 

Cassazione 2025- La recente pronuncia della Corte di Cassazione del 2025 rappresenta un importante chiarimento in materia di diritto del lavoro, in particolare riguardo alla computabilità dei giorni di assenza dovuti all'isolamento per positività al Covid-19 nel periodo di comporto. La decisione si inserisce in un contesto normativo emergenziale e fornisce indicazioni fondamentali per la corretta interpretazione delle norme applicabili in tali circostanze.

**Fatti di causa e posizioni delle parti**  
Il caso riguarda un lavoratore che ha impugnato un licenziamento per superamento del periodo di comporto, argomentando che il datore di lavoro avesse erroneamente conteggiato, nel calcolo del periodo di comporto, anche i giorni di assenza dovuti all’isolamento per positività al Covid-19. La società, tuttavia, aveva sostenuto che il lavoratore non avesse comunicato tempestivamente la patologia, motivo per cui la richiesta di escludere tali giorni dal computo non trovava accoglimento.

**La decisione della Corte d’Appello**  
La Corte territoriale ha respinto il ricorso, ritenendo che la mancata comunicazione preventiva della positività al Covid-19 avesse impedito di considerare i giorni di assenza come esclusi dal periodo di comporto, in quanto non noti né al datore di lavoro né, evidentemente, alla Corte.

**La sentenza della Cassazione**  
La Cassazione, tuttavia, annulla questa decisione e ribalta il ragionamento della Corte d’Appello.  
Il punto centrale della pronuncia riguarda l’interpretazione normativa: la legge emergenziale ha stabilito che i giorni di isolamento dovuti alla positività al Covid-19 non devono essere computati nel periodo di comporto, indipendentemente dalla conoscenza o meno da parte del datore di lavoro delle cause dell’assenza.  

La Corte di Cassazione sottolinea che questa norma ha carattere di specificità e di favore, e che la sua applicazione non può essere condizionata alla previa comunicazione da parte del lavoratore o alla conoscenza dei motivi da parte del datore di lavoro.  
In altre parole, la norma ha introdotto un’eccezione al calcolo del comporto che non presuppone la comunicazione preventiva da parte del lavoratore, né l’ignoranza del datore circa le ragioni dell’assenza. La decisione si fonda su un’interpretazione letterale e sistematica della normativa emergenziale, che mira a tutelare la salute dei lavoratori e non penalizzarli per assenze dovute a causa di forza maggiore e di emergenza sanitaria.

**Implicazioni pratiche**  
La pronuncia della Cassazione chiarisce che, in presenza di assenze dovute all’isolamento per Covid-19, tali giorni devono essere esclusi dal computo del periodo di comporto, senza che sia necessario dimostrare che il datore di lavoro fosse a conoscenza della causa dell’assenza.  
Questo orientamento protegge i lavoratori, riconoscendo che la normativa emergenziale ha introdotto un regime speciale di tutela, volto a garantire il diritto alla salute senza compromettere la posizione lavorativa in caso di assenza dovuta a motivi di emergenza sanitaria.

**Conclusione**  
In definitiva, la sentenza della Cassazione del 2025 conferma che i giorni di isolamento per Covid-19 sono esclusi dal computo del comporto a prescindere dalla comunicazione preventiva e dalla conoscenza da parte del datore di lavoro. Si tratta di un principio di diritto che ha valore generale e che dovrà essere seguito nelle future controversie, rafforzando la tutela dei lavoratori in situazioni di emergenza sanitaria.

**Rilevanti anche le conseguenze di questa decisione**  
- Per i lavoratori: maggiore tutela e certezza nel computo dei periodi di assenza dovuti a Covid-19.  
- Per i datori di lavoro: attenzione alla corretta applicazione delle norme emergenziali senza interpretazioni restrittive che possano penalizzare i lavoratori.  
- Per il diritto del lavoro: consolidamento di un principio di interpretazione basato sulla lettera e sulla ratio della normativa emergenziale, in favore della tutela della salute e dei diritti dei lavoratori.

Questa pronuncia si inserisce nel più ampio quadro di interventi normativi e giurisprudenziali che hanno rafforzato le garanzie per i lavoratori durante la pandemia, riconoscendo l’eccezionalità delle circostanze e l’importanza di un’interpretazione che favorisca la tutela della salute pubblica e individuale.




 

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