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29 aprile 2025

La sentenza della Cassazione n. 11111 del 2025 rappresenta un importante intervento giurisprudenziale in materia di sanzioni fiscali, in particolare riguardo all'applicazione del principio del favor rei, che stabilisce che in caso di successione di norme penali o amministrative, deve essere applicata quella più favorevole all'imputato.

 

La sentenza della Cassazione n. 11111 del 2025 rappresenta un importante intervento giurisprudenziale in materia di sanzioni fiscali, in particolare riguardo all'applicazione del principio del favor rei, che stabilisce che in caso di successione di norme penali o amministrative, deve essere applicata quella più favorevole all'imputato.

In questo caso specifico, il ricorrente ha invocato l'applicazione di una norma sopravvenuta, che prevedeva un trattamento sanzionatorio più favorevole per i casi di ritardo nel pagamento delle imposte entro i novanta giorni. Questa nuova normativa riduceva la sanzione originariamente prevista, permettendo una diminuzione della stessa alla metà della sanzione calcolata sul 30% dell'imposta non versata.

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, riconfermando l'importanza del principio del favor rei, un principio fondamentale nel diritto penale e amministrativo, in quanto garantisce una tutela dei diritti del contribuente. La decisione evidenzia come, in presenza di una norma più favorevole, sia doveroso applicarla a favore del soggetto che si trovi in una situazione di violazione della normativa fiscale, purché la violazione non abbia comportato l'emissione di un atto definitivo.

Con la sentenza, la Cassazione stabilisce pertanto che i contribuenti che hanno violato obblighi di pagamento ma che si trovano nella fattispecie di un ritardo contenuto, possono beneficiarne di una riduzione significativa delle sanzioni. Questo non solo rafforza la sicurezza giuridica e la prevedibilità del sistema fiscale, ma incentiva anche la regolarizzazione delle posizioni fiscali, promuovendo una maggiore compliance da parte dei contribuenti.

In sintesi, la Cassazione ha ribadito l'applicazione del principio del favor rei a favore dei contribuenti, cercando di bilanciare le esigenze di giustizia fiscale con la necessità di non punire in modo eccessivo comportamenti che, pur essendo sanzionabili, non sono di estrema gravità. La validità di questa interpretazione consente di vedere una maggiore umanizzazione del sistema sanzionatorio fiscale, adeguandolo a principi di equità e giustizia.

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