Corte dei Conti 2025-**Contesto e protagonisti**I ricorrenti sono soci dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, collocati in congedo prima dell’entrata in vigore della legge 29 dicembre 2022, n. 197. Questi pensionati hanno presentato un ricorso contro l’INPS, lamentando il mancato adeguamento delle proprie pensioni in applicazione dell’art. 1, comma 309, della legge n. 197/2022.
**Oggetto della controversia**
Il nodo centrale riguarda il riconoscimento del diritto all’adeguamento delle pensioni, in modo conforme ai principi costituzionali e delle norme internazionali, in particolare la CEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo). I ricorrenti contestano che l’attuale disciplina, che limita l’adeguamento pensionistico, violerebbe:
- Gli artt. 3, 36, 38, 53 della Costituzione, che garantiscono uguaglianza, il diritto al trattamento economico adeguato e le regole di finanza pubblica;
- Gli artt. 21, 25, 33 della CEDU, che tutelano il diritto a un equo processo e a un livello di vita dignitoso.
**Richieste avanzate**
I ricorrenti chiedono alla Corte dei Conti di:
1. **Accertare e dichiarare il diritto** all’adeguamento delle proprie pensioni secondo i principi costituzionali e internazionali citati.
2. **Condannare l’INPS** ad effettuare l’adeguamento delle pensioni, ricostruendo integralmente il trattamento previdenziale di ciascun ricorrente, garantendo l’adeguatezza del trattamento stesso.
3. **Disporre che gli uffici competenti** operino la ricostruzione pensionistica in modo tale da assicurare la piena corrispondenza con il principio di adeguatezza, considerando anche il trattamento in rapporto alla posizione in servizio (richiamo alla sentenza della Corte dei Conti per la Regione Puglia n. 53/2018).
**Commento e considerazioni**
Il caso si inserisce in un contesto di crescente attenzione alle condizioni di vita dei pensionati, soprattutto in relazione a eventuali limiti posti dai parametri di legge ai corretti adeguamenti pensionistici. La legge n. 197/2022, che ha introdotto limiti e criteri di adeguamento, sembra essere oggetto di contestazione per la sua compatibilità con principi costituzionali e convenzionali.
In particolare, la richiesta di ricostruzione integrale delle pensioni e di adeguamento secondo il livello di retribuzione e di servizio testimonia l’esigenza di garantire che i pensionati ricevano un trattamento economico dignitoso, in linea con i loro diritti fondamentali.
**Aspetti di rilievo**
- La controversia evidenzia il ruolo della Corte dei Conti come organo di controllo e giudizio sulla gestione delle finanze pubbliche e sui diritti dei pensionati.
- La domanda di rispetto dei principi costituzionali e delle norme internazionali sottolinea la tensione tra le esigenze di sostenibilità del sistema previdenziale e la tutela dei diritti dei cittadini.
- La presenza di precedenti, come la sentenza n. 53/2018 della Corte dei Conti per la Regione Puglia, indica che l’orientamento giurisprudenziale tende a favorire un’interpretazione che garantisca adeguatezza e equità nel trattamento pensionistico.
**Conclusioni**
Il 2025 si presenta come un anno in cui la giurisprudenza si concentra sulla tutela dei diritti fondamentali dei pensionati, in particolare rispetto all’adeguamento delle pensioni. La decisione della Corte dei Conti sarà determinante nel definire i limiti e le modalità di applicazione delle normative in materia previdenziale, e potrebbe portare a un miglioramento delle condizioni di vita dei pensionati coinvolti, rafforzando il principio di tutela del livello di vita dignitoso sancito dalla Costituzione e dalla CEDU.
**In sintesi**
- La controversia riguarda il diritto all’adeguamento pensionistico.
- Le richieste mirano a garantire che l’INPS ricostruisca e adegui le pensioni secondo i principi costituzionali e internazionali.
- La sentenza potrà influenzare significativamente il modo in cui si applicano le norme di adeguamento pensionistico in Italia, con un possibile impatto sulla tutela dei diritti dei pensionati e sulla gestione delle finanze pubbliche.
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