Translate

06 ottobre 2025

L'ordinanza della Corte di Cassazione, pubblicata all'inizio di ottobre 2025, rappresenta un punto di riferimento fondamentale (o, a seconda del punto di vista, l'ennesima conferma) in una lunga e complessa vicenda giuridica che interessa migliaia di automobilisti e Comuni: la legittimità delle multe elevate tramite autovelox.



 

 


L'ordinanza della Corte di Cassazione, pubblicata all'inizio di ottobre 2025, rappresenta un punto di riferimento fondamentale (o, a seconda del punto di vista, l'ennesima conferma) in una lunga e complessa vicenda giuridica che interessa migliaia di automobilisti e Comuni: la legittimità delle multe elevate tramite autovelox.

Ecco un commento dettagliato che analizza la portata di questa pronuncia, in linea con le informazioni fornite:


Commento Dettagliato sull'Ordinanza della Cassazione (Ottobre 2025): Obbligo di Omologazione per gli Autovelox

L'ordinanza della Corte di Cassazione, datata ottobre 2025, non si limita a ribadire un orientamento giurisprudenziale già emerso con forza nel biennio 2024-2025 (a partire dalla fondamentale Ordinanza n. 10505/2024), ma lo consolida in modo netto. L'effetto immediato è una maggiore certezza del diritto per i cittadini, ma anche una potenziale "pioggia di ricorsi" e l'annullamento di migliaia di verbali.

1. Il Principio Fondamentale: Distinzione tra Approvazione e Omologazione

Il cuore della decisione risiede nella netta distinzione tra le due procedure amministrative previste dal Codice della Strada (Art. 142, comma 6) e dal relativo Regolamento di attuazione:

ProceduraNatura e FinalitàConseguenza Legale per la Multa
ApprovazioneÈ un atto preliminare con cui il Ministero accerta la conformità di un modello generico di apparecchiatura alle specifiche tecniche di base.Non è sufficiente a rendere legittima la sanzione.
OmologazioneÈ l'atto conclusivo e più rigoroso, che attesta non solo la conformità tecnica, ma anche la rispondenza del dispositivo a requisiti e standard più stringenti (spesso non ancora del tutto definiti con precisione da un decreto interministeriale specifico per gli autovelox).È obbligatoria per l'utilizzo dell'apparecchiatura ai fini della misurazione della velocità e, quindi, per la validità legale della multa.

La tesi smontata: La Corte ha respinto in modo definitivo la prassi, adottata da molti giudici di merito e incoraggiata da alcune circolari ministeriali (come la n. 995/2025 del Ministero dell'Interno, considerata dalla Cassazione priva di valore normativo), che considerava l'approvazione ministeriale equipollente o assorbente rispetto all'omologazione. Per la Cassazione, l'approvazione è un mero passaggio preliminare, mentre l'omologazione è un'attività distinta e consequenziale richiesta dalla legge.

2. Le Implicazioni Pratiche per i Cittadini e le Amministrazioni

A. Per gli Automobilisti (I "Migliaia di Verbali a Rischio")

Questa ordinanza rafforza notevolmente la posizione degli automobilisti che hanno ricevuto multe da autovelox (specialmente quelli di modelli recenti come il "Velocar red & speed" citato in alcune controversie) per i quali risulta solo un certificato di approvazione, ma manca il processo di omologazione. La semplice approvazione, anche se accompagnata da una taratura periodica, non è più sufficiente a rendere il verbale legittimo.

L'automobilista che intende ricorrere deve verificare:

  1. Se l'apparecchio utilizzato per l'accertamento sia stato effettivamente omologato, e non solo approvato.

  2. Tuttavia, va notato un contrapposto orientamento emerso in pronunce minori del 2025 (come la Cass. n. 13997/2025) che ha introdotto l'onere della querela di falso quando il verbale afferma esplicitamente l'omologazione. Questo rende il ricorso in alcuni casi più oneroso e complesso, poiché la Cassazione non entra nel merito dei fatti tecnici.

B. Per i Comuni e i Gestori Stradali

La decisione mette in forte crisi le amministrazioni che hanno investito in dispositivi solo approvati e basano gran parte delle loro entrate dalle sanzioni su tali apparecchi. Le multe elevate con tali dispositivi sono da considerarsi illegittime e nulle.

La situazione genera un vuoto normativo e tecnico:

  • Mentre l'obbligo di omologazione è chiaro per legge, una disciplina tecnica precisa e aggiornata per l'omologazione dei moderni autovelox è ancora in fase di elaborazione (si fa riferimento a un futuro decreto interministeriale per disciplinare definitivamente l'omologazione).

  • Fino a quando il Ministero competente non predisporrà le norme tecniche e non si completerà il processo di omologazione per i modelli attuali, la legittimità di molti accertamenti rimane in discussione, nonostante gli sforzi del legislatore per "sanare" la situazione.

3. Contesto Giuridico e Prospettive

L'ordinanza di ottobre 2025 si inserisce nel solco di un orientamento giurisprudenziale consolidato che mette al centro il principio di legalità e il diritto di difesa del cittadino.

  1. Tutela del Cittadino: La rigidità della Cassazione è intesa a garantire che gli strumenti che limitano la libertà di circolazione e che impongono sanzioni pecuniarie siano sottoposti al massimo rigore tecnico e normativo (l'omologazione).

  2. Impatto Normativo: Questa serie di pronunce ha agito come uno stimolo fortissimo per il Legislatore. È in fase avanzata l'elaborazione di un nuovo Decreto Ministeriale che dovrà, per forza di cose, definire in modo chiaro e inequivocabile le procedure di omologazione e le caratteristiche tecniche dei dispositivi, sperando di mettere fine a questa "interminabile saga".

In conclusione, l'ordinanza di ottobre 2025 è un'ulteriore, e potente, affermazione della Suprema Corte: l'autovelox è a norma solo se omologato. La semplice 'approvazione ministeriale' è insufficiente e non sana l'illegittimità del verbale. Per l'automobilista è un solido appiglio legale; per l'amministrazione, un problema di gestione e di adeguamento normativo impellente.

Nessun commento:

Posta un commento