Ecco un commento dettagliato che analizza la portata di questa pronuncia, in linea con le informazioni fornite:
Commento Dettagliato sull'Ordinanza della Cassazione (Ottobre 2025): Obbligo di Omologazione per gli Autovelox
L'ordinanza della Corte di Cassazione, datata ottobre 2025, non si limita a ribadire un orientamento giurisprudenziale già emerso con forza nel biennio 2024-2025 (a partire dalla fondamentale Ordinanza n. 10505/2024), ma lo consolida in modo netto. L'effetto immediato è una maggiore certezza del diritto per i cittadini, ma anche una potenziale "pioggia di ricorsi" e l'annullamento di migliaia di verbali.
1. Il Principio Fondamentale: Distinzione tra Approvazione e Omologazione
Il cuore della decisione risiede nella netta distinzione tra le due procedure amministrative previste dal Codice della Strada (Art. 142, comma 6) e dal relativo Regolamento di attuazione:
Procedura | Natura e Finalità | Conseguenza Legale per la Multa |
Approvazione | È un atto preliminare con cui il Ministero accerta la conformità di un modello generico di apparecchiatura alle specifiche tecniche di base. | Non è sufficiente a rendere legittima la sanzione. |
Omologazione | È l'atto conclusivo e più rigoroso, che attesta non solo la conformità tecnica, ma anche la rispondenza del dispositivo a requisiti e standard più stringenti (spesso non ancora del tutto definiti con precisione da un decreto interministeriale specifico per gli autovelox). | È obbligatoria per l'utilizzo dell'apparecchiatura ai fini della misurazione della velocità e, quindi, per la validità legale della multa. |
La tesi smontata: La Corte ha respinto in modo definitivo la prassi, adottata da molti giudici di merito e incoraggiata da alcune circolari ministeriali (come la n. 995/2025 del Ministero dell'Interno, considerata dalla Cassazione priva di valore normativo), che considerava l'approvazione ministeriale equipollente o assorbente rispetto all'omologazione. Per la Cassazione, l'approvazione è un mero passaggio preliminare, mentre l'omologazione è un'attività distinta e consequenziale richiesta dalla legge.
2. Le Implicazioni Pratiche per i Cittadini e le Amministrazioni
A. Per gli Automobilisti (I "Migliaia di Verbali a Rischio")
Questa ordinanza rafforza notevolmente la posizione degli automobilisti che hanno ricevuto multe da autovelox (specialmente quelli di modelli recenti come il "Velocar red & speed" citato in alcune controversie) per i quali risulta solo un certificato di approvazione, ma manca il processo di omologazione. La semplice approvazione, anche se accompagnata da una taratura periodica, non è più sufficiente a rendere il verbale legittimo.
L'automobilista che intende ricorrere deve verificare:
Se l'apparecchio utilizzato per l'accertamento sia stato effettivamente omologato, e non solo approvato.
Tuttavia, va notato un contrapposto orientamento emerso in pronunce minori del 2025 (come la Cass. n. 13997/2025) che ha introdotto l'onere della querela di falso quando il verbale afferma esplicitamente l'omologazione. Questo rende il ricorso in alcuni casi più oneroso e complesso, poiché la Cassazione non entra nel merito dei fatti tecnici.
B. Per i Comuni e i Gestori Stradali
La decisione mette in forte crisi le amministrazioni che hanno investito in dispositivi solo approvati e basano gran parte delle loro entrate dalle sanzioni su tali apparecchi. Le multe elevate con tali dispositivi sono da considerarsi illegittime e nulle.
La situazione genera un vuoto normativo e tecnico:
Mentre l'obbligo di omologazione è chiaro per legge, una disciplina tecnica precisa e aggiornata per l'omologazione dei moderni autovelox è ancora in fase di elaborazione (si fa riferimento a un futuro decreto interministeriale per disciplinare definitivamente l'omologazione).
Fino a quando il Ministero competente non predisporrà le norme tecniche e non si completerà il processo di omologazione per i modelli attuali, la legittimità di molti accertamenti rimane in discussione, nonostante gli sforzi del legislatore per "sanare" la situazione.
3. Contesto Giuridico e Prospettive
L'ordinanza di ottobre 2025 si inserisce nel solco di un orientamento giurisprudenziale consolidato che mette al centro il principio di legalità e il diritto di difesa del cittadino.
Tutela del Cittadino: La rigidità della Cassazione è intesa a garantire che gli strumenti che limitano la libertà di circolazione e che impongono sanzioni pecuniarie siano sottoposti al massimo rigore tecnico e normativo (l'omologazione).
Impatto Normativo: Questa serie di pronunce ha agito come uno stimolo fortissimo per il Legislatore. È in fase avanzata l'elaborazione di un nuovo Decreto Ministeriale che dovrà, per forza di cose, definire in modo chiaro e inequivocabile le procedure di omologazione e le caratteristiche tecniche dei dispositivi, sperando di mettere fine a questa "interminabile saga".
In conclusione, l'ordinanza di ottobre 2025 è un'ulteriore, e potente, affermazione della Suprema Corte: l'autovelox è a norma solo se omologato. La semplice 'approvazione ministeriale' è insufficiente e non sana l'illegittimità del verbale. Per l'automobilista è un solido appiglio legale; per l'amministrazione, un problema di gestione e di adeguamento normativo impellente.
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