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10 ottobre 2025

Consiglio di Stato 2025 - Il Consiglio di Stato, Sezione Sesta, nel 2025 ha pronunciato una sentenza importante riguardante il diritto al buono pasto per appartenenti alla Polizia di Stato che prestano o hanno prestato servizio presso l’Ispettorato generale di pubblica sicurezza “Viminale”, un ufficio privo di mensa per i dipendenti. Tale pronuncia si colloca in un contesto di tutela dei diritti economici accessori per il personale in servizio presso uffici privi di strutture di ristorazione dedicate.

 



 


 

 

Consiglio di Stato 2025 - Il Consiglio di Stato, Sezione Sesta, nel 2025 ha pronunciato una sentenza importante riguardante il diritto al buono pasto per appartenenti alla Polizia di Stato che prestano o hanno prestato servizio presso l’Ispettorato generale di pubblica sicurezza “Viminale”, un ufficio privo di mensa per i dipendenti. Tale pronuncia si colloca in un contesto di tutela dei diritti economici accessori per il personale in servizio presso uffici privi di strutture di ristorazione dedicate.

Contenuto e sviluppi della vicenda giudiziaria

Il caso trae origine dalla diffida ad adempiere del 12 ottobre 2016 presentata dai dipendenti davanti al T.A.R. Lazio – sede di Roma, che con sentenza n. 7468 del 16 aprile 2024 (passata in giudicato) aveva riconosciuto agli stessi il diritto a ricevere un buono pasto del valore di 7,00 euro, a fronte dell’importo più basso di 4,65 euro erogato fino al 1° febbraio 2019.

In seguito all’inosservanza di tale sentenza, è stato promosso un giudizio di ottemperanza che ha confermato la condanna del Ministero dell’Interno al pagamento del differenziale di 2,35 euro per ogni buono pasto erogato dal 2011 al 2019, comprensivo di interessi legali e rivalutazione monetaria.

Il Ministero ha proposto appello al Consiglio di Stato, il quale ha accolto parzialmente l’impugnazione limitatamente ad una questione specifica (terzo motivo), riformando parzialmente la sentenza di primo grado.

Decisione del Consiglio di Stato

• Il Consiglio di Stato ha confermato l’obbligo del Ministero dell’Interno di corrispondere agli appellanti le spese del doppio grado di giudizio, pari a 6.000 euro oltre accessori di legge, con il relativo accredito a favore del difensore.

• La sentenza ribadisce il principio che in assenza di mensa aziendale e condizioni organizzative idonee a consentire al personale di consumare il pasto in modo agevole, il diritto al buono pasto con il valore contrattualizzato è dovuto.

• Il pagamento retroattivo dei differenziali è inteso come pieno ristoro delle spettanze non riconosciute nei precedenti anni di servizio.

Aspetti giuridici fondamentali

• La mancanza di una mensa o di alternative efficaci per il consumo del pasto giustifica la corresponsione del buono pasto quale compensazione assistenziale.

• Il valore del buono pasto, in linea con quanto previsto dai contratti nazionali, deve essere rispettato; l’erogazione di un importo inferiore configura una lesione del diritto economico accessorio.

• La tutela giurisdizionale non si limita alla declaratoria di diritto ma si estende anche all’effettiva esecuzione con condanna al pagamento delle somme arretrate e degli interessi.

• La pronuncia conferma la giurisprudenza consolidata secondo la quale i diritti relativi ai buoni pasto hanno natura assistenziale e sono subordinati alle condizioni organizzative dell’amministrazione.

Significato pratico

La sentenza costituisce un importante precedente nel settore delle forze di polizia, rafforzando la posizione dei dipendenti che, in mancanza di strutture ristorative adeguate, possono richiedere e ottenere il riconoscimento di un buono pasto di valore congruo, anche con effetti economici retroattivi. Essa sottolinea inoltre l’importanza della piena ottemperanza alle sentenze di merito e il dovere delle amministrazioni pubbliche di garantire i diritti riconosciuti ai propri dipendenti.

In sintesi, il Consiglio di Stato nel 2025 ha confermato il diritto di appartenenti alla Polizia di Stato al buono pasto maggiorato presso il Viminale, condannando il Ministero alla corresponsione delle somme dovute in passato e al pagamento delle spese processuali, consolidando così un importante principio di tutela del personale pubblico.


https://portalnormeediritto.blogspot.com/2025/08/consiglio-di-stato-2025-il-consiglio-di_01364012993.html 


 

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