Cassazione 2025 – decisione della Cassazione in tema di riposo settimanale e usura psicofisica
Riposo settimanale e sua compensazione economica: La Cassazione ribadisce l’importanza del riposo settimanale, che rappresenta una prescrizione fondamentale della legislazione sul lavoro (come il Codice Civile e il D.Lgs. n. 66/2003). L'art. 36 della Costituzione stabilisce che il lavoratore ha diritto a riposi adeguati, mentre la direttiva europea 2003/88/CE impone un periodo di riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive. Laddove il lavoratore venga chiamato a lavorare oltre il settimo giorno, questa prestazione va remunerata con una maggiorazione.
1. Effetti dell'assenza del riposo settimanale: La Cassazione ha anche messo in evidenza che la perdita del riposo settimanale, se non compensata in modo adeguato, genera un danno psicofisico che può tradursi in usura lavorativa. Questo danno è riconosciuto come una forma di usura psicofisica, cioè il deterioramento delle condizioni di salute dovuto al lavoro eccessivo senza adeguati periodi di recupero. La mancanza di un riposo settimanale regolare può infatti provocare stress, fatica mentale e fisica, contribuendo a una diminuzione della capacità lavorativa e ad un peggioramento delle condizioni di salute del lavoratore.
2. Fruizione del riposo settimanale oltre il settimo giorno: Se il lavoratore usufruisce del riposo settimanale oltre il settimo giorno, ma nel rispetto della disciplina contrattuale e delle normative specifiche, non si configura alcuna violazione grave dei diritti del lavoratore, purché vengano rispettate le disposizioni sui riposi compensativi e la maggiore gravosità del lavoro. In tal caso, oltre al diritto al riposo compensativo, al lavoratore dovrà essere corrisposta una maggiorazione della retribuzione come stabilito dalle parti collettive (ad esempio, in base al contratto collettivo nazionale di lavoro).
Punti chiave della decisione della Cassazione:
• Lavoro oltre il settimo giorno: Se il lavoro viene svolto oltre il settimo giorno e non c'è possibilità di riposo, deve esserci una compensazione economica.
• Riposo compensativo e maggiore gravosità: In caso di fruizione del riposo oltre il settimo giorno, questa deve comunque rispettare le normative di compensazione e le maggiorazioni salariali, in base all’intensità e alla gravità del lavoro prestato.
• Danno psicofisico: La perdita del riposo settimanale può determinare un danno, sia sotto il profilo della salute del lavoratore (usura psicofisica), sia sotto quello del deterioramento delle condizioni di lavoro.
Considerazioni finali:
La Cassazione, con questa interpretazione, rafforza l’idea che il lavoro eccessivo e la mancanza di riposo sono dannosi non solo sotto il profilo fisico ma anche sotto quello psicologico, e che il compenso aggiuntivo serve a compensare la gravosità e i danni derivanti dalla prestazione continuativa senza il giusto recupero. Di conseguenza, è essenziale che i datori di lavoro rispettino non solo le norme legislative ma anche quelle contrattuali, che prevedono una maggiorazione in caso di prestazioni lavorative al di sopra della norma, e che siano implementati adeguati meccanismi di compensazione e riposo.
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