1) Contesto normativo implicito
- Si tratta di una controversia sul trasferimento temporaneo di un dipendente pubblico, ex art. 33, comma 5. L’elemento chiave è la verifica del bilanciamento tra l’interesse pubblico finalizzato al riassetto organizzativo dell’Amministrazione e l’interesse del dipendente (profili professionali, continuità, stabilità, progressione di carriera).
- Il testo richiama esplicitamente l’esigenza di una “reale comparazione degli interessi” piuttosto che una mera sostituzione meccanica di profili o una rigidità funzionale. In altri termini, la ratio legis richiede una valutazione ponderata delle specifiche competenze, esperienze e potenzialità del dipendente rispetto alle esigenze della nuova funzione.
2) Tesi argomentativa principale dell’opera ricorrente (nonché del dispositivo)
- L’Amministrazione non avrebbe operato un reale bilanciamento: pretendere che il profilo professionale attuale sia sempre esattamente identico a quello di destinazione e che gli incarichi siano completamente intercambiabili equivale a subordinare l’interesse del dipendente all’interesse pubblico senza operare una comparazione effettiva degli elementi rilevanti.
- L’asserita pretesa di fungibilità assoluta delle mansioni non sarebbe un punto di equilibrio, ma una posizione che elizza l’interesse del pubblico a scapito di un effettivo equilibrio con l’interesse del dipendente.
- L’episodio concreto (posizionamento di precedenti esperienze del ricorrente quali conducente di automezzi militari, patente militare per categorie 2 e 3, abilitazioni a mezzi commerciali e tattici, e fuciliere) non sarebbe stato valorizzato dall’Amministrazione, nonostante potesse incidere sul bilanciamento, a fronte della timidezza o indisponibilità di profili “identici”.
3) Elementi di difetto istruttorio e motivazionale
- Il Tribunale rileva difetto di istruttoria e motivazione: l’Amministrazione non avrebbe considerato elementi probatori o esperienziali rilevanti forniti dal ricorrente, nonostante fossero utili per una valutazione comparativa adeguata.
- La decisione sull’inutilizzabilità di profili equivalenti o la mancata ricognizione delle competenze pregresse sembra essere la chiave del ragionamento: senza un’istruttoria adeguata, la motivazione risulta carente e non rispetta i canoni di rationalità prescritti dall’ordinamento.
4) Esito e conseguenze dell’omonima pronuncia
- Il Tribunale accoglie il ricorso e annulla il provvedimento impugnato, con obbligo di riesame da parte dell’amministrazione alla luce delle indicazioni contenute in motivazione.
- Spese di lite a carico del Ministero.
- In sostanza, si restituisce all’Amministrazione l’onere di ripetere l’operazione di trasferimento con una valutazione più accurata, bilanciando effettivamente i profili professionali, le esperienze pregresse e le esigenze organizzative.
5) Elementi utili per una ricostruzione pratica del ragionamento giuridico
- Bilanciamento reale degli interessi: la pronuncia ribadisce che la scelta di trasferimento non può essere fondata su un principio di sostituibilità assoluta delle mansioni, ma deve contemperare esigenze di servizio e diritti soggettivi del dipendente.
- Valutazione delle esperienze pregresse: elementi addizionali come patenti, qualifiche specialistiche, incarichi simili o equivalenti e disponibilità di competenze correlate vanno apprezzati nel quadro di un confronto tra profili.
- Istruzione adeguata: la decisione impone un’attività istruttoria che raccolga tutte le informazioni necessarie per una comparazione partecipata tra interessi, possibilmente con prove documentali e riferimenti normativi espliciti.
- Motivazione: la Corte indica che una motivazione adeguata deve spiegare come si è giunti al bilanciamento, quali criteri sono stati utilizzati e perché taluni elementi sono stati valorizzati o scartati.
6) Possibili linee di analisi utili per future memorie o atti difensivi
- Richiamare l’obbligo di una valutazione comparativa degli interessi, sottolineando che la rinuncia a considerare profili equivalenti o esperienze pregresse specifiche può configurare difetto di motivazione.
- Richiedere una descrizione chiara della procedura istruttoria: quali elementi sono stati richiesti, quali attestazioni sono pervenute dall’amministrazione e dal dipendente, quali criteri di ponderazione sono stati adottati.
- Evidenziare come elementi quali abilitazioni militari, patenti e incarichi similari possano essere utili segnali di idoneità al nuovo profilo e come la loro valorizzazione possa incidere sul bilanciamento tra interessi.
- Suggerire un modello di motivazione che includa una griglia di valutazione degli elementi: competenze attuali, esigenze organizzative, potenziale di adattamento, formazione complementare, possibili percorsi di riqualificazione, criteri di sostituzione temporanea.
- Prevedere strumenti di salvaguardia: clausole di verifica periodica, periodo di prova, misure di accompagnamento, o opzioni di trasferimento differenziate in base alle reali esigenze e alle capacità dimostrate.
7) Nota finalistica
- Il testo del dispositivo è coerente con una tendenza giurisprudenziale favorevole al controllo giurisdizionale dei trasferimenti e all’esercizio del sindacato sul bilanciamento degli interessi. Tuttavia, la fondatezza pratica dell’esito dipende dall’effettiva qualità dell’istruttoria e dalla chiarezza della motivazione: la Corte non solo accoglie, ma impone anche un riesame attento alle circostanze concrete, con riferimento a elementi di profilo professionale che possono incidere sul risultato.
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