La sentenza della Cassazione n. 30586 del 2025 affronta una questione di particolare rilevanza nel settore alimentare e della responsabilità delle aziende alimentari, in particolare in ambito ospedaliero. La decisione si concentra sulla valutazione della tenuità del fatto in relazione alla presenza di un insetto, nello specifico un bruco, in un’insalata somministrata ai degenti di un ospedale.
**Contesto e fatti rilevanti:**
Nel caso in esame, un’azienda alimentare aveva fornito insalate a un ospedale, e in una di queste si riscontrò la presenza di un bruco. La questione centrale riguarda la responsabilità dell’azienda e la possibilità di configurare una colpa lieve o tenuità del fatto, che potrebbe escludere o attenuare la responsabilità penale o amministrativa.
**Decisione della Cassazione:**
La Suprema Corte ha escluso che la presenza dell’animale possa essere qualificata come un fatto di particolare gravità o di grave negligenza da parte dell’azienda. La motivazione principale risiede nel fatto che:
- La presenza dell’Insetto, pur essendo indesiderabile, è considerata un evento possibile e non del tutto imprevedibile nel processo di produzione e confezionamento di alimenti freschi e pronti al consumo.
- La presenza dell’animale è risultata, inoltre, dipendente dal momento di imballaggio del cibo, ossia una fase in cui un’eventuale contaminazione può verificarsi nonostante le misure di controllo.
- La presenza di un bruco, considerato anche come innocuo e commestibile, non costituisce di per sé una grave negligenza o un comportamento altamente colpevole, specie considerando le caratteristiche di fragilità dei soggetti destinatari, ossia i pazienti ospedalizzati.
**Ragioni alla base della decisione:**
La Cassazione ha ribadito che, nel contesto di alimenti destinati a soggetti fragili, come i degenti di un ospedale, la responsabilità penale non può essere automaticamente attribuita qualora si dimostri che la contaminazione o la presenza di corpi estranei siano eventi comunque possibili e non esclusivamente imputabili a negligenza grave o dolo.
In particolare, la Corte ha sottolineato che:
- La presenza dell’Insetto non configura di per sé un comportamento gravemente colpevole, specie se si tratta di un evento che può verificarsi in fase di confezionamento.
- La responsabilità deve essere valutata nel contesto complessivo delle cautele adottate e della sussistenza di comportamenti negligenti o dolosi, che in questo caso non sono stati ravvisati.
- La normativa e la giurisprudenza tendono a non penalizzare eventi fortuiti o di semplice negligenza lieve, soprattutto quando il rischio era, comunque, di difficile eliminazione totale.
**Implicazioni pratiche:**
La decisione della Cassazione sottolinea l’importanza di una corretta valutazione della gravità delle infrazioni nel settore alimentare, soprattutto in contesti delicati come le strutture ospedaliere. La presenza di piccoli contaminanti o di animali innocui, seppur non desiderati, non costituisce automaticamente un elemento penale o amministrativo grave, a meno che non siano conseguenza di negligenze gravi o omissioni.
**Conclusione:**
In sintesi, la Cassazione n. 30586/2025 chiarisce che, nel caso di alimenti somministrati a soggetti fragili, la presenza di un bruco nell’insalata, considerata innocua e dipendente dal momento di imballaggio, non può essere considerata un fatto di grave tenuità che giustifichi l’esclusione di responsabilità per la ditta fornitrice. La sentenza ribadisce l’importanza di valutare attentamente il grado di colpevolezza e le circostanze del caso, distinguendo tra semplici eventi fortuiti e comportamenti negligenti o dolosi.
Nessun commento:
Posta un commento