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26 agosto 2025

Tar 2025 - Il ricorrente, un ispettore superiore della Polizia di Stato, ha presentato un ricorso volto all’annullamento di un atto amministrativo emesso dal Direttore della Direzione Centrale per gli affari generali e per le politiche del personale del Ministero dell’Interno, datato [indicare la data specifica], con cui è stata respinta la sua richiesta di riabilitazione.

 

 

 

 

Tar 2025 - Il ricorrente, un ispettore superiore della Polizia di Stato, ha presentato un ricorso volto all’annullamento di un atto amministrativo emesso dal Direttore della Direzione Centrale per gli affari generali e per le politiche del personale del Ministero dell’Interno, datato [indicare la data specifica], con cui è stata respinta la sua richiesta di riabilitazione.

Nel ricorso, il ricorrente espone di aver inoltrato un’istanza formale per ottenere il beneficio della riabilitazione, ai sensi dell’art. 87 del d.P.R. 10 gennaio 1957 n. 3. Tale beneficio è previsto per coloro che hanno subito sanzioni disciplinari e desiderano riacquistare piena reputazione e capacità professionale, superando le conseguenze delle sanzioni pregresse. In particolare, egli si riferisce a sanzioni disciplinari ricevute nel periodo dal 1992 al 2014, che comprendono sei richiami scritti, un richiamo orale, nove pene pecuniarie e una deplorazione.

L’istanza di riabilitazione presentata dal ricorrente è stata respinta con i provvedimenti impugnati, motivando presumibilmente il diniego con la presenza di precedenti disciplinari che, secondo l’amministrazione, non consentirebbero il riconoscimento del beneficio. Tuttavia, il ricorrente ritiene che tale decisione sia illegittima o irragionevole, e che i presupposti per la concessione della riabilitazione siano stati erroneamente valutati o non correttamente applicati.

Il presente atto di ricorso si propone, quindi, di ottenere l’annullamento del decreto impugnato e di tutti gli atti presupposti, affinché venga riconosciuto il diritto del ricorrente alla riabilitazione, considerando le circostanze, le modalità e i termini di comminazione delle sanzioni disciplinari, nonché il decorso del tempo e la condotta successiva del ricorrente.

In conclusione, il ricorrente chiede che il giudice amministrativo voglia, per quanto di diritto, annullare il provvedimento impugnato e riconoscere la sua richiesta di riabilitazione, con ogni conseguente pronuncia di giustizia.



 

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