Analisi dettagliata dell’errore di calcolo:
1. **Contesto Normativo**:
Le normative italiane prevedono che i centri scommesse debbano rispettare determinati limiti di distanza da luoghi sensibili, come scuole, chiese o altre aree protette. La verifica di questa distanza è soggetta a procedure precise, che includono misurazioni accurate e l’applicazione corretta delle regole.
2. **Origine dell’Errore**:
Nel caso in esame, l’errore di calcolo ha riguardato la misurazione della distanza tra il centro scommesse e l’area sensibile più vicina. Probabilmente, si sono riscontrati uno o più dei seguenti problemi:
- **Misurazioni imprecise**: utilizzo di strumenti o metodologie di misurazione non adeguate, come coordinate GPS non aggiornate o strumenti di misurazione approssimativi.
- **Errata applicazione delle regole di calcolo**: ad esempio, considerare come distanza lineare una distanza che invece andava calcolata seguendo percorsi stradali oppure trascurare ostacoli o variazioni di quota.
- **Errori di trascrizione o di interpretazione delle mappe**: come errori nelle coordinate o nelle mappe catastali o urbanistiche.
3. **Conseguenze dell’errore**:
A causa di questa imprecisione, il centro scommesse è stato illegittimamente bloccato o non autorizzato, comportando:
- **Danno patrimoniale diretto**: perdita di entrate, spese legali e di gestione.
- **Danno morale e di immagine**: ripercussioni sulla reputazione dell’attività.
4. **Ruolo del Tar e la condanna**:
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha riconosciuto che l’errore di calcolo ha determinato un danno ingiusto e ha condannato il Comune e la Questura a risarcire la società per i danni patrimoniali subiti. L’importo di 35.320 euro riflette la stima dei danni economici diretti, calcolati tenendo conto delle perdite di fatturato, delle spese sostenute e del valore patrimoniale perduto.
5. **Implicazioni pratiche**:
La sentenza sottolinea l’importanza di procedure di misurazione accurate e di verifiche metodologiche robuste nelle procedure
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