Ordinanza interlocutoria Cassazione Sezioni Unite civili n. 20248 del 19 luglio 2025, pres. P. D’Ascola, relatore E. Vincenti, relativa al tema della giurisdizione tra giudice civile e giudice tributario in materia di ticket sanitario.
1) Contesto e rilievo nomofilattico
- Oggetto della pronuncia: un conflitto negativo di giurisdizione tra giudice civile e giudice tributario, con questione sostanziale di qualificazione giuridica del c.d. ticket sanitario (se si tratti di tributo oppure di una prestazione tariffaria/erogazione di servizio). In sede di conflitto negativo, le Sezioni Unite hanno ritenuto necessario rinviare la causa a pubblica udienza per discutere e chiarire la qualificazione giuridica, perché la soluzione inciderà sulla attribuzione della controversia alla giurisdizione competente (tributaria o civile).
- Rilevanza nomofilattica: la questione non riguarda solo le parti della causa, ma è destinata a fornire un criterio uniforme di interpretazione per un numero potenzialmente elevato di contenziosi futuri su ticket sanitari o su lastre affini (contributi legati all’erogazione di servizi sanitari pubblici). In questo senso l’ordinanza assume una funzione di precetto giurisprudenziale utile a garantire omogeneità risolutoria nelle future controversie di giurisdizione.
2) Quadro normativo e inquadramento del tema
- Giurisdizione tra giudice civile e giudice tributario: la questione nasce dall’eventuale qualificazione del ticket sanitario (pagamento per l’accesso a prestazioni sanitarie) come tributo o come tariffa/contributo finalizzato al servizio erogato. Se il ticket è qualificato come tributo, la controversia rientra nel giudice tributario; se qualificato come tariffa o costo del servizio, rientra nel giudice civile (o amministrativo a seconda dell’organizzazione giuridica del rapporto).
- Effetti della qualificazione: la giurisdizione determina non solo quale organo decide la controversia, ma anche, in termini pratici, quale regime processuale si applica (carattere processuale, termini di prescrizione, mezzi di impugnazione, strumenti probatori, ecc.).
- Sviluppi recenti: il tema rientra in una linea di giurisprudenza che tenta di coordinare le categorie giuridiche (tributi vs tariffe/servizi pubblici) con l’obiettivo di offrire certezza giuridica ai cittadini, agli utenti e agli operatori sanitari/publici.
3) Argomenti potenzialmente al centro del dibattito
La qualificazione giuridica del ticket sanitario può essere analizzata secondo diversi filoni interpretativi tipici in dottrina e giurisprudenza:
- Elementi che potrebbero giustificare la qualificazione da tributo:
- Scopo finanziario generale: una porzione degli incassi potrebbe alimentare il bilancio pubblico in modo generalizzato, non legata esclusivamente a una singola prestazione.
- Omogeneità dei soggetti passivi: i cittadini che fruiscono di prestazioni sanitarie sono potenziali soggetti passivi in modo ampio e non limitato a un rapporto privatistico specifico.
- Preparazione normativa: fonti normative che definiscono il ticket sanitario come tributo o imposta, o che attribuiscono allo Stato/alla Regione poteri impositivi e riscossione.
- Elementi che potrebbero giustificare la qualificazione da tariffa/contributo per servizio:
- Collegamento diretto al servizio erogato: il pagamento è connesso a una prestazione sanitaria specifica e determinata (codice di prestazione, massima trasparenza del costo del servizio reso).
- Finalità di tariffa: gli introiti sono spesso destinati al miglioramento o alle spese legate al servizio sanitario erogato, non a entrate fiscali generali.
- Presenza di un contesto privatistico o di autonomia dell’ente erogatore nel fissare tariffe, con passaggio di risorse a enti pubblici ma operante come corrispettivo per il servizio.
- Indicazioni testuali e atto normativo: in molteplici casi la qualificazione dipende anche da come è stato definito il ticket nella normativa primaria (leggi, decreti) e da come è percepito dall’ordinamento (finanziamento della sanità vs razionalizzazione di costi dell’utenza).
4) Le ragioni del rinvio a pubblica udienza
- Rilevanza nomofilattica: la Corte ha ritenuto che la questione di classificazione presenti un profilo di assoluta importanza per la uniformità della giurisprudenza e per evitare soluzioni disallineate tra Corte d’Appello e giudice tributario su temi che si ripetono in molte controversie.
- Necessità di chiarire i criteri interpretativi: prima di decidere definitivamente quale sia la giurisdizione competente, è opportuno enucleare linee guida chiare e condivise, potenzialmente elaborate con l’apporto di parti interessate o di enti consultivi, per interpretare i connotati che distinguono tributo da tariffa/contributo.
- Preparazione all’audizione pubblica: la scelta di rinviare significa che le Sezioni Unite intendono ascoltare le parti, eventualmente interlocutori (amici della corte) e acquisire ulteriori elementi fattuali e giuridici per fondare una pronuncia di principio.
5) Implicazioni pratiche per procuratori, giudici e operatori sanitari
- Per i praticanti:
- Le decisioni future su casi simili potrebbero seguire un criterio unificato fornito dalle Sezioni Unite, riducendo il rischio di pronunce contrastanti tra i diversi gradi di giudizio.
- I ricorrenti in controversie sul ticket sanitario potranno orientarsi meglio sulla scelta del foro (civil vs tributario) in funzione della qualificazione che verrà affermata.
- Per i giudici di merito:
- Attendere l’esito dell’udienza pubblica per calibrare l’ordine di trattazione e l’indicazione degli elementi da provare (es.: base imponibile, incassi destinati, finalità, veste giuridica attribuita).
- Potrebbero essere chiamati a applicare criteri interpretativi uniformi introdotti dalla pronuncia di favore nomofilattico.
- Per le pubbliche amministrazioni e gli enti sanitari:
- Preparazione a uniformare la gestione delle entrate da ticket secondo la qualificazione che verrà affermata: ad es. modulistica, registro dei pagamenti, liquidazioni, contabilità pubblica.
6) Prospettive interpretative e linee guida probabili (anticipazioni ragionate)
- Possibili criteri interpretativi che la Corte potrebbe proporre o consolidare:
- Collegamento funzionale tra presupposto impositivo e finalità: se l’atto impositivo è direzionato a una generalità di contribuenti per fini di finanziamento generale, potenzialmente più incline alla qualificazione di tributo; se è strettamente connesso a una prestazione specifica erogata al singolo utente, potrebbe favorire la qualificazione da tariffa.
- Origine normativa e destinazione degli introiti: se la normativa definisce esplicitamente il ticket come tributo o se gli incassi sono destinati a finalità pubbliche generali piuttosto che al finanziamento specifico del servizio, si può desumere una tendenza verso la giurisdizione tributaria; viceversa, una destinazione esplicita al miglioramento del singolo servizio può orientare verso la giurisdizione civile.
- Soggetto passivo e categoria di utenti: ampiezza del bacino di soggetti passivi e relazione tra ente creditore (stato/regione) e utente può influenzare l’indirizzo giurisdizionale.
- Caratteristiche del regime di riscossione: modalità di riscossione, obbligatorietà e eventuale pluralità di enti coinvolti (Agenzia delle Entrate/ente regionale) potrebbero fornire indizi utili.
- Contesto di tutela dei diritti costituzionali: eventuali impatti su diritti di difesa, e sulla funzione pubblica della sanità e sull’accesso universale alle prestazioni, che potrebbero orientare verso una soluzione di tutela dei diritti dei cittadini anche al di fuori di una lettura strettamente tributaria.
7) Implicazioni di sistema
- Certezza giuridica: una soluzione di principio fornita dalle Sezioni Unite potrebbe uniformare l’orientamento dei giudici ordinari e tributari, riducendo la variabilità interpretativa nei casi di ticket sanitario e, più in generale, in controversie su entrate pubbliche legate all’erogazione di servizi.
- Bilanciamento tra erogazione pubblica e potere impositivo: la decisione potrebbe riflettere un equilibrio tra la necessità di finanziare la sanità pubblica e la tutela dei diritti dei cittadini nel contesto di eventuali controversie finanziarie.
8) Conclusione operativa
- L’ordinanza interlocutoria n. 20248/2025 segna una fase di attesa e riflessione: la Sezioni Unite ricorrono a un rinvio per l’esame in pubblica udienza proprio perché la questione non è di scarso rilievo name nomofilattico e potrebbe ridefinire la giurisdizione di una vasta platea di controversie future.
- L’esito dell’udienza pubblica potrà offrire un principio di classificazione chiaro e stabile tra tributo e tariffa/contributo, con effetti pratici sui contenziosi presenti e futuri relativi al ticket sanitario e alle questioni affini.
- Per i soggetti interessati, è consigliabile monitorare lo sviluppo della causa e predisporre i profili probatori e giuridici in modo che, una volta pronunciata la decisione di merito, le parti possano allinearsi rapidamente al criterio nomofilattico indicato dalla Corte.
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