La sentenza della Cassazione n. xxx del 2025 affronta un tema cruciale in materia di accertamento fiscale: l’affidabilità dei dati ricavati mediante controlli automatizzati e la necessità o meno di un contraddittorio con il contribuente.
**Contesto e rilevanza della pronuncia**
Negli
ultimi anni, l’utilizzo di strumenti automatizzati e di sistemi
informatici per l’accertamento fiscale si è intensificato, consentendo
alle autorità tributarie di analizzare grandi quantità di dati in modo
rapido ed efficiente. La sentenza in esame si inserisce in questo
contesto, affrontando la questione della validità e dell’attendibilità
di tali dati come base per l’accertamento fiscale.
**Principio affermato dalla Cassazione**
La
Corte Suprema, nella pronuncia in commento, ha ribadito che i dati
ricavabili dai controlli automatizzati sono "molto attendibili" e
costituiscono elementi sufficienti per fondare un accertamento fiscale,
anche in assenza di un contraddittorio preventivo con il contribuente.
La motivazione principale risiede nell’affidabilità intrinseca di tali
sistemi, che sono soggetti a controlli di qualità e di integrità dei
dati, e nel fatto che la normativa vigente riconosce validità probatoria
ai dati informatici e digitali, a condizione che siano ottenuti nel
rispetto delle procedure e delle garanzie di legge.
**Impatto sulla tutela del contribuente**
Nonostante
questa elevata affidabilità, la sentenza sottolinea che il contribuente
ha comunque diritto di contestare i dati e di partecipare al
contraddittorio, anche se non obbligatorio. La decisione non elimina la
possibilità di un confronto tra contribuente e amministrazione, ma
afferma che la mancanza di un preventivo contraddittorio non invalida
automaticamente gli accertamenti basati su dati automatizzati.
**Implicazioni pratiche**
-
**Per l’Amministrazione finanziaria:** può procedere all’accertamento
sulla base dei dati automatizzati, senza obbligo di coinvolgere
preventivamente il contribuente, purché le verifiche siano state
effettuate nel rispetto delle norme di legge e delle garanzie di
legalità.
- **Per il contribuente:** ha comunque il diritto di
contestare gli elementi di prova e di partecipare al contraddittorio,
anche successivamente all’atto di accertamento, per dimostrare eventuali
inesattezze o errore nei dati raccolti.
**Conclusione**
La
pronuncia della Cassazione n. xxxx del 2025 conferma la validità
probatoria e l’attendibilità dei dati derivanti da controlli
automatizzati, sottolineando che tali elementi costituiscono basi solide
per l’accertamento fiscale. Tuttavia, mantiene aperta la possibilità di
contestazione da parte del contribuente, riconoscendo il diritto di
partecipare al procedimento e di difendersi. Ciò rappresenta un
equilibrio tra l’efficienza delle tecnologie moderne e la tutela dei
diritti del contribuente, ponendo un importante principio di diritto nel
panorama della giurisprudenza tributaria italiana.
Nessun commento:
Posta un commento