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12 agosto 2025

La sentenza della Cassazione n. 22653 del 2025 affronta un tema cruciale in materia di accertamento fiscale: l’affidabilità dei dati ricavati mediante controlli automatizzati e la necessità o meno di un contraddittorio con il contribuente.

 

 

La sentenza della Cassazione n. xxx del 2025 affronta un tema cruciale in materia di accertamento fiscale: l’affidabilità dei dati ricavati mediante controlli automatizzati e la necessità o meno di un contraddittorio con il contribuente.

**Contesto e rilevanza della pronuncia**

Negli ultimi anni, l’utilizzo di strumenti automatizzati e di sistemi informatici per l’accertamento fiscale si è intensificato, consentendo alle autorità tributarie di analizzare grandi quantità di dati in modo rapido ed efficiente. La sentenza in esame si inserisce in questo contesto, affrontando la questione della validità e dell’attendibilità di tali dati come base per l’accertamento fiscale.

**Principio affermato dalla Cassazione**

La Corte Suprema, nella pronuncia in commento, ha ribadito che i dati ricavabili dai controlli automatizzati sono "molto attendibili" e costituiscono elementi sufficienti per fondare un accertamento fiscale, anche in assenza di un contraddittorio preventivo con il contribuente. La motivazione principale risiede nell’affidabilità intrinseca di tali sistemi, che sono soggetti a controlli di qualità e di integrità dei dati, e nel fatto che la normativa vigente riconosce validità probatoria ai dati informatici e digitali, a condizione che siano ottenuti nel rispetto delle procedure e delle garanzie di legge.

**Impatto sulla tutela del contribuente**

Nonostante questa elevata affidabilità, la sentenza sottolinea che il contribuente ha comunque diritto di contestare i dati e di partecipare al contraddittorio, anche se non obbligatorio. La decisione non elimina la possibilità di un confronto tra contribuente e amministrazione, ma afferma che la mancanza di un preventivo contraddittorio non invalida automaticamente gli accertamenti basati su dati automatizzati.

**Implicazioni pratiche**

- **Per l’Amministrazione finanziaria:** può procedere all’accertamento sulla base dei dati automatizzati, senza obbligo di coinvolgere preventivamente il contribuente, purché le verifiche siano state effettuate nel rispetto delle norme di legge e delle garanzie di legalità.

- **Per il contribuente:** ha comunque il diritto di contestare gli elementi di prova e di partecipare al contraddittorio, anche successivamente all’atto di accertamento, per dimostrare eventuali inesattezze o errore nei dati raccolti.

**Conclusione**

La pronuncia della Cassazione n. xxxx del 2025 conferma la validità probatoria e l’attendibilità dei dati derivanti da controlli automatizzati, sottolineando che tali elementi costituiscono basi solide per l’accertamento fiscale. Tuttavia, mantiene aperta la possibilità di contestazione da parte del contribuente, riconoscendo il diritto di partecipare al procedimento e di difendersi. Ciò rappresenta un equilibrio tra l’efficienza delle tecnologie moderne e la tutela dei diritti del contribuente, ponendo un importante principio di diritto nel panorama della giurisprudenza tributaria italiana.  

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