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02 luglio 2025

Tar 2025- ricorso e censure in relazione alla domanda di retribuzione per il lavoro svolto durante la mezz’ora non utilizzata come pausa pranzo

 

Tar 2025- ricorso e censure in relazione alla domanda di retribuzione per il lavoro svolto durante la mezz’ora non utilizzata come pausa pranzo

**Contesto e oggetto della controversia**  
I ricorrenti, lavoratori presso la Casa circondariale, hanno presentato un ricorso per ottenere il riconoscimento del loro diritto alla retribuzione per il lavoro svolto durante una mezz’ora giornaliera non destinata alla pausa pranzo. Essi chiedono anche che venga condannata l’amministrazione penitenziaria al pagamento delle somme dovute, relative al lavoro effettivamente prestato nel periodo di riferimento.

**Punti principali del ricorso**  
1. **Accertamento del diritto alla percezione della retribuzione**:  
   I ricorrenti sostengono di aver svolto attività lavorativa anche durante la mezz’ora che, secondo la prassi o la regolamentazione adottata, non viene considerata come pausa e quindi non retribuita. Essi chiedono che questa mezz’ora venga considerata come tempo di lavoro effettivo, e quindi compensata come tale, sia per il lavoro ordinario che per eventuali prestazioni straordinarie.

2. **Richiesta di condanna al pagamento**:  
   La richiesta include anche la condanna dell’amministrazione a corrispondere le retribuzioni non percepite per il lavoro svolto durante tale intervallo di tempo, relativamente al periodo di riferimento, che può essere determinato in modo specifico nel ricorso (ad esempio, mesi o anni precisi).

**Aspetti giuridici e principi applicabili**  
- **Diritti dei lavoratori pubblici**: La questione si inserisce nel più ampio ambito della corretta applicazione delle norme sul lavoro pubblico, in particolare sulla retribuzione del lavoro prestato in modo continuativo e sulla qualificazione del tempo di lavoro rispetto alle pause.

- **Normativa di riferimento**: Potrebbe fare riferimento al Contratto collettivo di lavoro applicabile al settore penitenziario, al CCNL del comparto pubblico, nonché alle disposizioni normative sul diritto al riposo e sulla retribuzione del lavoro straordinario.

- **Principio di continuità del rapporto di lavoro**: La richiesta si fonda sulla presunzione che il lavoro svolto durante la mezz’ora non retribuita costituisca effettivamente attività lavorativa, e quindi debba essere riconosciuta come tale ai fini del diritto alla retribuzione.

**Aspetti probatori e difensive**  
- I ricorrenti dovranno dimostrare che durante la mezz’ora non retribuita hanno effettivamente svolto attività lavorativa, ad esempio tramite testimonianze, registrazioni o documenti attestanti l’orario di lavoro e la presenza sul posto.

- L’amministrazione avrà il ruolo di dimostrare che tale intervallo è stato correttamente considerato come pausa non retribuita e che non vi sono state omissioni o illegittimità nella gestione di tale periodo.

**Considerazioni sulla decisione**  
- La Corte dovrà valutare se l’orario di lavoro effettivamente svolto durante quella mezz’ora debba essere riconosciuto come attività lavorativa e, di conseguenza, retribuito.

- La decisione potrà dipendere dall’interpretazione delle norme contrattuali e delle prassi operative dell’istituto penitenziario.

**Conclusioni**  
Il ricorso mira a ottenere il riconoscimento di un diritto retributivo per un periodo di tempo che, secondo i ricorrenti, è stato impropriamente escluso dalla retribuzione. La questione centrale riguarda la qualificazione giuridica di quella mezz’ora: se può essere considerata come tempo di lavoro effettivo, allora i ricorrenti hanno diritto alla relativa retribuzione, e l’amministrazione può essere condannata al pagamento delle somme dovute.

 
 

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