La pronuncia della Cassazione n. 20661 del 2025 chiarisce un importante principio in materia di estinzione del reato per fattispecie contravvenzionali relative all’abuso edilizio. In particolare, la Corte afferma che l’estinzione del reato non si verifica mediante la demolizione dell’abuso, bensì con il rilascio in sanatoria del permesso di costruire.
**Punti salienti della sentenza:**
- **Distinzione tra demolizione e sanatoria:** La demolizione dell’abuso edilizio rappresenta un atto di riparazione, ma non comporta automaticamente l’estinzione del reato contravvenzionale. La vera causa di estinzione è il rilascio del permesso di costruire in sanatoria, che regolarizza la situazione edilizia irregolare.
- **Effetti della sanatoria:** Il rilascio in sanatoria del permesso di costruire ha efficacia retroattiva, sanando l’illecito edilizio e, di conseguenza, estinguendo il reato contravvenzionale.
- **Implicazioni pratiche:** La sentenza sottolinea l’importanza di ottenere il provvedimento di sanatoria per poter considerare estinto il reato, piuttosto che limitarsi alla demolizione dell’abuso.
**Impatto sulla giurisprudenza e sulla prassi amministrativa:**
La decisione della Cassazione rafforza la tutela della regolarizzazione edilizia tramite strumenti di sanatoria, incentivando i soggetti interessati a regolarizzare le proprie opere piuttosto che limitarsi alla demolizione, che non è di per sé sufficiente a estinguere il reato.
**In sintesi:**
Per l’estinzione del reato contravvenzionale legato ad abusi edilizi, è necessario ottenere e rilasciare in sanatoria il permesso di costruire, non basta la demolizione dell’abuso.
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