La sentenza Cassazione n. 19613 del 2025 affronta un aspetto importante della valutazione della tenuità del fatto, soprattutto in presenza di una lieve offesa e di assenza di precedenti penali. Di seguito un commento dettagliato:
**Contesto e rilevanza della sentenza**
La Corte di Cassazione si pronuncia sulla rilevanza della tenuità del fatto come causa di non punibilità, ai sensi dell’art. 131-bis c.p., che consente di escludere la punibilità per fatti di modesta entità. La sentenza in commento ribadisce il criterio di proporzionalità tra la gravità del fatto e le circostanze personali dell’imputato, soprattutto in presenza di una lieve offesa e di assenza di precedenti penali.
**Fattispecie e motivazione**
Nel caso esaminato, l’imputato aveva commesso un fatto di lieve entità, concretizzatosi in una offesa di modesto rilievo, che non ha causato danni significativi o pericolo grave. La Corte ha evidenziato che, in presenza di una lieve offesa e di un imputato incensurato, la gravità del fatto si riduce ulteriormente, rendendo più probabile l’applicazione del principio di tenuità.
La Corte ha anche sottolineato che l’assenza di precedenti penali rappresenta un elemento favorevole, che rafforza la considerazione che il fatto sia di scarsa offensività e che non meriti una condanna penale, se non in presenza di circostanze aggravanti.
**Tenuità del fatto e principi cardine**
L’art. 131-bis c.p. richiede che il fatto sia di particolare tenuità, cioè che il suo disvalore sia minimo e che non giustifichi una sanzione penale. La sentenza ribadisce che la valutazione della tenuità deve essere fatta caso per caso, considerando non solo la gravità oggettiva del fatto, ma anche le circostanze soggettive dell’autore, come la mancanza di precedenti e la proporzionalità tra illecito e imputato.
In questo contesto, la Corte ha rafforzato il principio secondo cui, in presenza di una lieve offesa e di un imputato incensurato, la punibilità può essere esclusa, favorendo un’interpretazione più garantista e proporzionale della legge penale.
**Implicazioni pratiche**
La decisione evidenzia che, in sede di giudizio, i giudici devono valutare attentamente la gravità del fatto e le circostanze personali dell’imputato, al fine di applicare correttamente il principio di tenuità. La presenza di una lieve offesa e l’assenza di precedenti costituiscono elementi rilevanti che possono condurre alla declaratoria di non punibilità, evitando sanzioni sproporzionate.
**Conclusioni**
La sentenza Cassazione n. 19613/2025 conferma che la tenuità del fatto, come causa di esclusione della punibilità, si configura quando il fatto è di modesta entità e l’autore si presenta incensurato. La combinazione di una lieve offesa e di mancanza di precedenti contribuisce significativamente alla valutazione favorevole alla non punibilità, rafforzando il principio di proporzionalità e garanzia nel diritto penale.
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