La sentenza della Cassazione n. 8802 del 2025, emessa dalle Sezioni Unite, tratta un tema di rilevante importanza nel contesto del diritto aereo e della protezione dei passeggeri, in particolare in relazione ai diritti dei passeggeri in caso di ritardo o cancellazione di un volo. La decisione chiarisce le possibilità giuridiche a disposizione dei passeggeri per far valere le proprie pretese risarcitorie, specificando i fori competenti per la presentazione di eventuali azioni legali.
In primo luogo, la Cassazione stabilisce che il passeggero ha la facoltà di rivolgersi al giudice del domicilio del convenuto, che in questo caso è la compagnia aerea. Questa opzione offre una certa comodità al passeggero, riducendo i costi e le difficoltà legate a viaggi per far valere i propri diritti in sedi lontane.
In aggiunta, la Corte riconosce anche l'esistenza di fori alternativi, consentendo al passeggero di scegliere di citare la compagnia aerea davanti al tribunale del luogo di partenza o di arrivo del volo, come indicato sul biglietto. Questa previsione è particolarmente vantaggiosa per i passeggeri, in quanto amplia le possibilità di accesso alla giustizia, permettendo di scegliere una giurisdizione che possa risultare più favorevole o conveniente.
Un altro aspetto cruciale della sentenza è l'applicazione dell'articolo 33 della Convenzione di Montreal, che non solo disciplina la competenza giurisdizionale, ma offre anche indicazioni sulla ripartizione territoriale delle autorità. Questo articolo è fondamentale poiché stabilisce le regole di competenza per le richieste di risarcimento per danni subiti dai passeggeri, fornendo un quadro normativo chiaro e uniforme a livello internazionale.
In sintesi, la sentenza n. 8802 della Cassazione rappresenta un passo significativo verso la tutela dei diritti dei passeggeri aerei in Italia. Essa conferma la possibilità di un accesso facilitato alla giustizia per coloro che subiscono disagi a causa di ritardi o cancellazioni, e chiarisce le competenze giurisdizionali secondo le normative internazionali. Questa decisione non solo riflette un impegno verso la protezione dei diritti dei passeggeri, ma contribuisce anche a una maggiore certezza giuridica nel settore del trasporto aereo.
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