Consiglio di Stato 2025- Il signor -OMISSIS- ha impugnato la sentenza indicata in epigrafe che ha respinto il suo ricorso per ottenere l’annullamento del Decreto del Ministero che ha comunicato il diniego dell'istanza di riconoscimento della causa di servizio per l'infermità “Coxartrosi bilaterale”.
In merito alla questione, è importante sottolineare che, secondo la giurisprudenza consolidata, la nozione di concausa efficiente e determinante di servizio si riferisce esclusivamente a fatti ed eventi che superano le normali condizioni di lavoro. È necessario che tali eventi siano documentati e dimostrino un'intensità e una durata particolarmente ed eccezionalmente gravose. Non sono considerati rilevanti ai fini del riconoscimento della causa di servizio quelle circostanze che, pur essendo faticose, rientrano nella normalità delle condizioni di lavoro, come disagi inevitabili, fatiche ordinarie e momenti di stress che costituiscono un fattore di rischio comune per la tipologia di prestazione lavorativa (cfr., ex aliis, Cons. St., sez. II, sentenze 19 gennaio 2022, n. 341, 14 marzo 2022, n. 1791, 14 aprile 2022, n. 2825 e 8 maggio 2019, n. 2975; sez. IV, sent. 29 marzo 2021, n. 2613). Questo principio assume un'importanza particolare nel contesto delle forze di polizia, dove condizioni di criticità psicofisica (come il peso della dotazione, i turni lunghi e ravvicinati, e le intemperie climatiche) sono intrinsecamente legate alla natura del lavoro svolto. Pertanto, se tali condizioni non raggiungono livelli di eccezionale intensità e gravità, non possono essere considerate giuridicamente rilevanti come concausa efficiente ai fini del riconoscimento della causa di servizio e dei benefici economici connessi (cfr. Cons. St., sez. II, sent. 8023/2023 cit.).
Nel ricorso di primo grado, il ricorrente ha fatto presente che «l’Assistente Capo -OMISSIS- ha lavorato per 16 anni nel servizio come motociclista, esponendosi a varie condizioni climatiche (basse temperature, umidità, pioggia, vento), indossando una tenuta pesante (giubbotto antiproiettile, arma pesante in dotazione per quel servizio, ecc.), e affrontando turnazioni massacranti, con doppi turni e orari giornalieri piuttosto lunghi. Secondo il ricorrente, questi 16 anni di servizio avrebbero avuto un ruolo determinante nella patologia di cui si discute. Tuttavia, per quanto dettagliata sia la rappresentazione delle condizioni lavorative, resta fondamentale dimostrare come tali fattori abbiano superato le ordinarie condizioni di fatica e stress associate al lavoro di polizia, per poter essere considerati come concausa giuridicamente rilevante ai fini del riconoscimento della causa di servizio.
La valutazione della giurisprudenza e delle circostanze specifiche del caso richiede un'analisi attenta delle evidenze documentali e delle condizioni di lavoro, al fine di stabilire se vi siano elementi sufficienti per riconoscere l'esistenza di una concausa efficiente e determinante legata al servizio.
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