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16 marzo 2025

Consiglio di Stato 2025- Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalla signora [Nome e Cognome], sovrintendente capo della Polizia di Stato, contro la graduatoria del concorso interno per titoli per la copertura di 2662 posti di Vice-ispettore del ruolo degli Ispettori della Polizia di Stato. Questo concorso era stato indetto con il decreto n. .... del 31 dicembre 2020, e la graduatoria era stata approvata con un decreto della Direzione Centrale per gli Affari Generali e le Politiche del Personale della Polizia di Stato del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno, datato 21 giugno 2022, successivamente rideterminata con decreto del 5 luglio 2022.

 

Consiglio di Stato 2025- Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalla signora [Nome e Cognome], sovrintendente capo della Polizia di Stato, contro la graduatoria del concorso interno per titoli per la copertura di 2662 posti di Vice-ispettore del ruolo degli Ispettori della Polizia di Stato. Questo concorso era stato indetto con il decreto n. .... del 31 dicembre 2020, e la graduatoria era stata approvata con un decreto della Direzione Centrale per gli Affari Generali e le Politiche del Personale della Polizia di Stato del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno, datato 21 giugno 2022, successivamente rideterminata con decreto del 5 luglio 2022.
Il ricorso si è concentrato sulla mancata inclusione della ricorrente tra i vincitori del concorso e ha contestato diversi atti e procedure connesse. Tra questi, la circolare prot. n. 23868 del 13 luglio 2022, che annunciava l'avvio delle procedure di assegnazione e del corso di formazione per il 28 luglio 2022, e il decreto del Capo della Polizia – Direttore Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza n. 333-B /12P.7.29, che aveva indetto il concorso senza consentire ai partecipanti di indicare l’effettiva anzianità nel ruolo e nella qualifica di Sovrintendente.
Inoltre, il ricorso ha evidenziato che la Commissione esaminatrice non ha tenuto conto dei titoli di servizio maturati dai candidati promossi per meriti straordinari, come previsto dall'art. 75, comma 1, D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, e in seguito alla pronuncia della Corte Costituzionale n. 224 del 2020. È stato anche contestato il verbale del 18 giugno 2021, attraverso il quale la Commissione ha stabilito i criteri di valutazione dei titoli e i punteggi, senza considerare le indicazioni della Corte Costituzionale.
L'accoglimento del ricorso implica una revisione della graduatoria e delle procedure collegate, con l'obiettivo di garantire una valutazione equa e conforme alle normative vigenti.

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