Translate

27 agosto 2025

Cassazione 2025 - Lavoro notturno e calcolo del TFR - La Corte di Cassazione ha affermato in modo netto che, a prescindere dalla tipologia contrattuale (tempo indeterminato, prestazioni discontinue o intermittenti), le maggiorazioni per lavoro notturno rientrano sempre nella retribuzione utile ai fini del TFR.

 


Cassazione 2025 - Lavoro notturno e calcolo del TFR - La Corte di Cassazione ha affermato in modo netto che, a prescindere dalla tipologia contrattuale (tempo indeterminato, prestazioni discontinue o intermittenti), le maggiorazioni per lavoro notturno rientrano sempre nella retribuzione utile ai fini del TFR.

Il principio di diritto affermato

La Cassazione stabilisce che la maggiorazione notturna, se prevista contrattualmente o dalla legge, costituisce componente fissa e continuativa della retribuzione globale di fatto.

Di conseguenza, non è consentito un trattamento retributivo differenziato per il calcolo del TFR in base all’orario lavorativo: tutte le voci che integrano stabilmente la paga devono concorrere al montante del TFR.

Quadro normativo di riferimento

• Articolo 2120 c.c.: disciplina il diritto al TFR, calcolato sulla retribuzione globale di fatto.

• Articolo 36 Cost.: garantisce una retribuzione proporzionata e sufficiente, includendo indennità stabili.

• Contratti collettivi (CCNL): generalmente riconoscono maggiorazioni per lavoro notturno che non possono essere escluse dal calcolo del TFR.

La vicenda processuale

1. Lavoratore con contratto intermittente/discontinuo svolgeva turni notturni regolari.

2. Il datore di lavoro ha escluso le maggiorazioni notturne dal TFR, ritenendole variabili e non computabili.

3. In primo grado e in appello i giudici avevano dato ragione al datore, distinguendo tra voci fisse e variabili della retribuzione.

4. La Cassazione ha ribaltato i precedenti orientamenti, affermando la natura continuativa della maggiorazione notturna se erogata in via regolare.

Motivazione della Corte

• La retribuzione utile al TFR comprende tutte le erogazioni che caratterizzano la prestazione lavorativa in modo abituale.

• Non rileva la denominazione di “indennità” o “maggiorazione”: conta la stabilità e la predeterminazione contrattuale.

• Escludere tali voci dal TFR violerebbe il principio di tutela economica del lavoratore sancito dalla Costituzione.

Implicazioni pratiche

• Tutti i lavoratori notturni devono vedere le maggiorazioni incluse nel calcolo del loro TFR, senza distinzioni per tipologia contrattuale.

• I datori di lavoro dovranno rivedere i prospetti di liquidazione del TFR per evitare contenziosi e sanzioni.

• Maggiore coerenza tra retribuzione effettivamente erogata e montante previdenziale.

________________________________________

Approfondimenti e spunti operativi

• Analisi delle differenze tra indennità notturna, straordinario e reperibilità ai fini contributivi.

• Modalità di computo delle maggiorazioni nel caso di part‐time o di lavoro su chiamata.

• Possibili linee di intervento sindacale per chiarire in sede di rinnovo contrattuale il trattamento unico della retribuzione utile al TFR.

• Impatto sul contenzioso maturità/imbattibilità: quale documentazione produrre in giudizio per dimostrare la stabilità delle maggiorazioni.



 

Nessun commento:

Posta un commento