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08 giugno 2025

Tar 2025-la sentenza riguarda i ritardi della pubblica Amministrazione e al risarcimento rappresenta un fondamentale aggiornamento nel campo del diritto amministrativo, in particolare per le imprese e i soggetti che operano con la pubblica amministrazione, come nel settore degli appalti pubblici e dei servizi pubblici.

 

Tar 2025-la sentenza riguarda i ritardi della pubblica Amministrazione e al risarcimento rappresenta un fondamentale aggiornamento nel campo del diritto amministrativo, in particolare per le imprese e i soggetti che operano con la pubblica amministrazione, come nel settore degli appalti pubblici e dei servizi pubblici.

**Punti chiave della decisione e loro impatto:**

1. **Responsabilità della Pubblica Amministrazione e presunzione di danno:**  
Il TAR ha chiarito che il semplice decorso del tempo senza una soluzione può non essere sufficiente a configurare automaticamente una responsabilità dell’amministrazione, sottolineando che il danno da ritardo non si presume. È quindi necessario che il soggetto danneggiato dimostri con rigore i fatti, escludendo eventuali presunzioni di responsabilità automatica.

2. **Elementi richiesti per chiedere il risarcimento:**  
Per ottenere il risarcimento, il soggetto leso deve dimostrare:
   - La violazione dei termini di legge per la conclusione del procedimento (ad esempio, termini procedurali stabiliti dalla normativa);
   - La colpa o il dolo dell’amministrazione, ossia che il ritardo sia dipeso da negligenza, omissione o condotta dolosa;
   - Il nesso causale diretto tra il ritardo e il danno subito, dimostrando che il danno non sarebbe avvenuto in assenza del ritardo;
   - Che il danno sia ingiusto, ovvero che rappresenti una lesione concreta di un interesse legittimo, patrimoniale o non patrimoniale.

3. **Prova del danno e del comportamento illecito:**  
Il soggetto danneggiato ha l’onere di fornire prove chiare e dettagliate circa il comportamento omissivo dell’amministrazione e i danni conseguenti. La natura patrimoniale o non patrimoniale del pregiudizio deve essere specificamente dimostrata, collegando direttamente il danno al comportamento illecito dell’amministrazione.

4. **Implicazioni pratiche per le imprese e i soggetti coinvolti:**  
L’interessato, per ottenere un risarcimento, non può limitarsi a contestare il semplice ritardo, ma deve predisporre una documentazione completa che dimostri ogni elemento richiesto dalla legge e dalla sentenza. Questo comporta un aggravio di oneri probatori, ma anche una maggiore tutela contro le inerzie ingiustificate dell’amministrazione.

**Considerazioni finali:**

La sentenza del TAR del 2025 rappresenta un importante passo avanti nel rafforzamento del principio di responsabilità della pubblica amministrazione. Essa sottolinea che il diritto al risarcimento per ritardi amministrativi non si basa su presunzioni automatiche, ma richiede un’attenta dimostrazione di tutti gli elementi costitutivi del danno e della condotta illecita. Questo approccio mira a bilanciare la tutela delle imprese e dei cittadini con il principio di responsabilità e di buona amministrazione, evitando che il risarcimento diventi un rimedio automatico e incentivando le amministrazioni pubbliche a rispettare rigorosamente i termini procedurali.

**In conclusione:**  
Se un soggetto intende richiedere un risarcimento per i danni causati da ritardi della pubblica amministrazione, deve prepararsi a un’analisi approfondita e a una documentazione puntuale che dimostri la colpa, il nesso causale e il danno subito. La sentenza del TAR del 2025 evidenzia l’importanza di un onere probatorio rigoroso e fornisce un quadro normativo chiaro su come tutelare efficacemente i propri diritti in presenza di inerzie amministrative ingiustificate.


 

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