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20 giugno 2025

Consiglio di Stato 2025- 1. **Obblighi dell’Amministrazione della Difesa in materia di tutela dei militari** L’Amministrazione della Difesa, in qualità di datore di lavoro, è sottoposta agli obblighi di protezione stabiliti dall’art. 2087 c.c., che impone di adottare misure idonee, secondo un criterio di precauzione e prevenzione, per tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro, inclusi i militari. Questo implica che l’Amministrazione deve attuare tutte le misure necessarie e ragionevoli per garantire la sicurezza dei propri dipendenti durante lo svolgimento delle attività, specialmente in contesti rischiosi come le missioni all’estero.

 

 

Consiglio di Stato 2025- 1. **Obblighi dell’Amministrazione della Difesa in materia di tutela dei militari**  
L’Amministrazione della Difesa, in qualità di datore di lavoro, è sottoposta agli obblighi di protezione stabiliti dall’art. 2087 c.c., che impone di adottare misure idonee, secondo un criterio di precauzione e prevenzione, per tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro, inclusi i militari.  
Questo implica che l’Amministrazione deve attuare tutte le misure necessarie e ragionevoli per garantire la sicurezza dei propri dipendenti durante lo svolgimento delle attività, specialmente in contesti rischiosi come le missioni all’estero.


2. **Procedure di valutazione prima dell’invio dei militari in missione**  
Nel caso di missioni all’estero, l’Amministrazione ha l’obbligo di effettuare una rigorosa analisi delle condizioni ambientali del contesto operativo. Questo include l’individuazione dei possibili fattori di rischio e l’individuazione di misure tecnico-operative concretamente disponibili, implementabili e potenzialmente efficaci nel ridurre i rischi non strettamente bellici.  
Il riferimento è alla necessità di un’attenta pianificazione, soprattutto in scenari complessi come quelli interessati da eventi bellici, ad esempio in ex Jugoslavia, dove la pericolosità è multifattoriale e imponderabile.

3. **Valutazione delle condizioni ambientali e delle misure di protezione**  
La sentenza sottolinea che l’Amministrazione dovrebbe aver svolto un’adeguata istruttoria per valutare le effettive condizioni di criticità ambientale e le misure di protezione adottate.  
In assenza di questa approfondita analisi, il Comitato di verifica non può escludere con certezza il nesso causale tra l’infermità del militare e l’attività svolta.

4. **Riconoscimento della causa di servizio e dell’equo indennizzo**  
La decisione del Consiglio di Stato evidenzia che il ricorso del militare viene accolto perché le valutazioni negative del Comitato di verifica non sono state supportate da una motivazione precisa e puntuale circa le ragioni dell’esclusione del nesso causale.  
In altre parole, l’Amministrazione avrebbe dovuto fornire una motivazione più dettagliata e circostanziata, dimostrando come e perché l’infermità non fosse riconducibile al servizio prestato.

5. **Conseguenze della decisione**  
Di conseguenza, il ricorso viene accolto, e si dispone che l’effetto di questa decisione produca gli effetti giuridici di legge, riconoscendo il diritto del militare all’indennizzo per causa di servizio.

**Sintesi:**  
La sentenza evidenzia l’importanza di un’accurata valutazione preventiva e postuma delle condizioni ambientali e delle misure di tutela adottate dall’Amministrazione, nonché della necessità di motivazioni dettagliate nelle decisioni di esclusione del nesso di causalità. La tutela dei militari in missioni all’estero richiede, quindi, un’attenzione rigorosa da parte delle autorità amministrative, che devono dimostrare di aver adottato tutte le misure idonee e di aver valutato adeguatamente i rischi, anche in scenari complessi e multifattoriali.

**Note conclusive:**  
Questa pronuncia rafforza il principio che l’Amministrazione ha un dovere di diligenza e di responsabilità nella tutela della salute dei militari, e che l’onere della prova sulla causalità tra servizio e infermità spetta all’amministrazione stessa, che deve motivare adeguatamente ogni decisione di esclusione del diritto al riconoscimento della causa di servizio.

 
 

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