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17 giugno 2025

Cassazione 2025- ( Furto di acqua) una pronuncia della Corte di Cassazione, che approfondisce la legittimazione dell’amministratore di condominio a sporgere querela per reati che coinvolgono il patrimonio condominiale, senza la necessità di autorizzazione o ratifica da parte dell’assemblea condominiale.

 

Cassazione 2025- una pronuncia della Corte di Cassazione, che approfondisce la legittimazione dell’amministratore di condominio a sporgere querela per reati che coinvolgono il patrimonio condominiale, senza la necessità di autorizzazione o ratifica da parte dell’assemblea condominiale.

Commento dettagliato:

1. **Ruolo dell’amministratore di condominio**:  
L’amministratore, ai sensi dell’articolo 1130 del codice civile, ha compiti di gestione e tutela del patrimonio condominiale. La Corte ribadisce che questa figura ha una posizione di rappresentanza e tutela degli interessi del condominio, che le conferisce autonomia anche in ambito penale per la tutela del patrimonio stesso.

2. **Legittimazione a sporgere querela**:  
L’amministratore può agire autonomamente per sporgere querela per reati che ledono il patrimonio condominiale, senza dover ottenere preventiva autorizzazione dall’assemblea. Questo perché la sua funzione comporta la tutela immediata degli interessi patrimoniali del condominio, che spesso richiedono interventi rapidi.

3. **Ragioni della legittimazione**:  
La Corte sottolinea che questa legittimazione deriva dalla forma di "detenzione qualificata" rispetto alle risorse economiche del condominio e dalla necessità di assicurare il corretto funzionamento dei servizi comuni. La gestione quotidiana e la tutela degli interessi patrimoniali impongono che l’amministratore possa agire in autonomia, anche in ambito penale, in caso di reati come furti o danni.

4. **Esempio concreto (fattispecie di furto di acqua)**:  
Viene citato un caso concreto (Sez. 5, n. 33813 del 26/05/2023, Breda), in cui si è ritenuto che l’amministratore potesse sporgere querela per furto di acqua commesso dai locatari attraverso l’allaccio abusivo all’impianto condominiale. La violenza sulle cose e la condotta illecita hanno rafforzato l’esigenza di un intervento tempestivo da parte dell’amministratore.

5. **Implicazioni pratiche**:  
Questa pronuncia chiarisce che l’amministratore non deve attendere l’ok dell’assemblea per tutelare il patrimonio del condominio, favorendo un intervento tempestivo contro comportamenti illeciti che arrecano danno ai beni comuni o alle risorse condominiali.
In sintesi, la decisione della Cassazione rafforza il ruolo dell’amministratore come soggetto legittimato ad agire penalmente per la tutela del patrimonio condominiale, riconoscendo la sua autonomia in tale ambito e sottolineando l’importanza di un intervento rapido per la salvaguardia degli interessi comuni.


 

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