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23 giugno 2025

Cassazione 2025-La sentenza impugnata concerne una vicenda di responsabilità penale per i reati di ricettazione e detenzione illegale di materiale militare, nello specifico due giubbotti antiproiettile senza matricola, che erano già in dotazione dell'Esercito Italiano. La Corte di appello ha confermato la pronuncia di primo grado, rideterminando la pena sulla base di valutazioni di merito e di diritto.

 

Cassazione 2025-La sentenza impugnata concerne una vicenda di responsabilità penale per i reati di ricettazione e detenzione illegale di materiale militare, nello specifico due giubbotti antiproiettile senza matricola, che erano già in dotazione dell'Esercito Italiano. La Corte di appello ha confermato la pronuncia di primo grado, rideterminando la pena sulla base di valutazioni di merito e di diritto.
 
**2. Fatti e decisione di primo grado**
 
Il Tribunale aveva ritenuto il imputato responsabile dei reati ascritti, riconoscendo l’elemento oggettivo e soggettivo del fatto. La condanna era stata pronunciata con una pena di 12 mesi di reclusione e euro 600 di multa.
 
**3. Decisione della Corte di appello**
 
La Corte di appello ha:
 
- Confermato la responsabilità dell’imputato per i reati contestati.
- Riconosciuto l’attenuante della lieve entità del fatto, ai sensi dell’art. 62-bis c.p.
- Escluso la recidiva, nonostante precedenti penali (se presenti).
- Rideterminato la pena inflitta: sei mesi di reclusione e euro 300 di multa.
 
**4. Motivazioni della Corte di appello**
 
La motivazione si basa su:
 
- La considerazione che il fatto, pur qualificato come reato, presentava caratteri di lievità, anche in considerazione del valore e della quantità di materiale ricettato.
- La valutazione della condotta come non particolarmente grave, compatibile con la presenza dell’attenuante riconosciuta.
- La corretta esclusione della recidiva, probabilmente perché il fatto non rientrava tra quelli che costituiscono recidiva, o perché la condotta non era idonea a configurarla.
 
**5. Ricorso in Cassazione e motivi**
 
Anche se nel testo non è indicato, si può ipotizzare che l’imputato abbia proposto ricorso chiedendo la revisione della pena o l’annullamento della decisione per motivi di diritto o di fatto.
 
**6. Decisione della Cassazione**
 
La Cassazione, chiamata a giudicare sul ricorso, si pronuncerà sui seguenti aspetti:
 
- **Legalità della pena**: se la pena inflitta sia congrua e proporzionata rispetto alle circostanze del fatto e alla gravità del reato.
- **Valutazione dell’attenuante**: se il riconoscimento dell’attenuante della lieve entità sia stato correttamente motivato e applicato.
- **Esclusione della recidiva**: se questa decisione trovi fondamento nel quadro normativo e nelle circostanze del caso.
- **Applicazione delle norme sul reato di ricettazione e detenzione illegale di materiale militare**: verifica della corretta qualificazione giuridica del fatto.
 
**7. Aspetti di diritto**
 
- La sentenza di Cassazione può confermare, annullare o rinviare la causa per un nuovo esame. 
- La rilevanza dell’attenuante e l’esclusione della recidiva sono elementi che possono influenzare significativamente la pena.
- La natura del materiale (giubbotti antiproiettile senza matricola, già in dotazione dell’esercito) può influenzare la qualificazione del fatto come ricettazione, dato che il bene appartiene allo Stato e il suo possesso illegale costituisce reato.
 
**8. Conclusioni**
 
In sintesi, la sentenza impugnata appare corretta nel merito, con una riduzione della pena che tiene conto delle circostanze attenuanti e della lieve entità del fatto. La Cassazione, nel suo ruolo di giudice di legittimità, si concentrerà sulla corretta applicazione delle norme e sulla congruità della pena, garantendo il rispetto del principio di proporzionalità e di legalità.
 
**Note finali**
 
- La sentenza rappresenta un esempio di come il sistema penale italiano valorizzi le circostanze attenuanti e tenga conto delle caratteristiche del fatto per la determinazione della pena.
- La valutazione della recidiva e dell’attenuante sono elementi cruciali nel giudizio di secondo grado e nel possibile ricorso in Cassazione.
- La tutela del patrimonio militare e la protezione delle armi e materiali militari sono principi fondamentali, ma devono essere bilanciati con il principio di proporzionalità e di giustizia.

 
 

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