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02 aprile 2025

Consiglio di Stato 2025-la tematica esamina la sentenza del T.A.R. per la Calabria n. 541/2024 e alla successiva istanza del Ministero dell’Interno, offre spunti di riflessione sulla complessità della materia delle ricompense in ambito di pubblica sicurezza e sulla discrezionalità amministrativa.

 

Consiglio di Stato 2025-la tematica esamina la sentenza del T.A.R. per la Calabria n. 541/2024 e alla successiva istanza del Ministero dell’Interno, offre spunti di riflessione sulla complessità della materia delle ricompense in ambito di pubblica sicurezza e sulla discrezionalità amministrativa.

Contesto Normativo e Procedurale
La questione centrale riguarda la gestione delle ricompense per meriti straordinari nel contesto della pubblica sicurezza. Il Ministero dell’Interno sostiene che il giudice amministrativo ha ecceduto nel proprio ruolo, sostituendosi a una valutazione che spetta agli organi apicali dell’Amministrazione, i quali hanno il compito di esaminare proposte di promozione e di ricompensa. È importante sottolineare che le procedure di riconoscimento delle ricompense sono regolate da normative specifiche che prevedono un iter complesso e articolato, il quale include il coinvolgimento di organi collegiali con esperienza consolidata.

Discrezionalità Amministrativa
Il Ministero evidenzia come la materia delle ricompense abbia una rilevanza strategica per la sicurezza pubblica, e la discrezionalità amministrativa deve essere rispettata. La sentenza del T.A.R., accogliendo il ricorso contro il decreto del capo della Polizia e le decisioni precedenti, potrebbe essere vista come un’ingerenza nella sfera di competenza dell’Amministrazione. Tuttavia, è fondamentale considerare che il controllo giurisdizionale sulle decisioni amministrative è un principio cardine dell’ordinamento, volto a garantire che le scelte discrezionali siano motivate e non arbitrarie.

Valutazione delle Proposte di Ricompensa
Nel caso specifico, il rifiuto della proposta di promozione per merito straordinario da parte del Consiglio per le ricompense ha sollevato interrogativi sulla adeguatezza delle motivazioni fornite. Il giudice amministrativo ha ritenuto che la decisione di optare per un encomio solenne anziché per una promozione potesse non essere sufficientemente giustificata. Questo porta alla luce un tema cruciale: la necessità di una motivazione adeguata e rigorosa da parte degli organi amministrativi, soprattutto quando si tratta di decisioni che possono influenzare la carriera e il riconoscimento del personale.

Conclusione
L'istanza di sospensione cautelare presentata dal Ministero dell’Interno, basata sull'art. 55 c.p.a., si inscrive in un contesto di tensione tra discrezionalità amministrativa e controllo giurisdizionale. La questione solleva interrogativi importanti sulla legittimità e sulla responsabilità delle scelte in materia di ricompense, e sulla necessità di mantenere un equilibrio tra l'autonomia degli organi amministrativi e il diritto dei cittadini a un giudizio equo e motivato. La decisione finale del Consiglio di Stato sarà cruciale non solo per il caso specifico, ma anche per stabilire principi giuridici applicabili in ambito di riconoscimento delle meritorie azioni nel settore della pubblica sicurezza.



 

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