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27 aprile 2025

Consiglio di Stato 2025-la sentenza offre un’analisi dettagliata sulla pronuncia del riguardante un provvedimento di trasferimento del pubblico dipendente, evidenziando alcuni aspetti fondamentali della decisione e della giurisprudenza di riferimento.

 

Consiglio di Stato 2025-la sentenza offre un’analisi dettagliata sulla pronuncia del riguardante un provvedimento di trasferimento del pubblico dipendente, evidenziando alcuni aspetti fondamentali della decisione e della giurisprudenza di riferimento.

Innanzitutto, il T.a.r. ha correttamente sottolineato che il provvedimento impugnato è stato adottato dall’Amministrazione nell’ambito della potestà organizzativa, riconosciuta dalla giurisprudenza amministrativa. Questa potestà consente all’amministrazione di adottare misure volte a garantire il buon andamento delle strutture pubbliche, in questo caso specifico, delle strutture penitenziarie. L’intervento di trasferimento, quindi, non è arbitrario ma rientra in un potere-dovere di tutela dell’interesse pubblico superiore, quale la sicurezza pubblica e il corretto funzionamento delle strutture.

Inoltre, il tribunale ha evidenziato la natura discrezionale del trasferimento del dipendente, riconoscendo che si tratta di una misura ampiamente discrezionale, che il giudice può valutare ma non sindacare nel merito, salvo specifici vizi di legittimità. La discrezionalità si fonda sulla considerazione che l’incompatibilità ambientale non si limita alla sfera lavorativa, ma può estendersi anche alla realtà esterna, cioè ai comportamenti e alle condotte pregresse del lavoratore che possano arrecare grave danno al prestigio, al decoro e alla funzionalità dell’ufficio di appartenenza.

Il riferimento alla giurisprudenza di Consiglio di Stato, Sezione III, del 12 novembre 2014, n. 5569, rafforza questa interpretazione. La sentenza cita che il trasferimento per incompatibilità ambientale può utilizzare elementi provenienti da fatti oggetto di procedimenti penali e disciplinari, e che tale valutazione è di natura discrezionale e non sanzionatoria. Viene sottolineato che il trasferimento mira a tutelare il prestigio e il decoro dell’amministrazione, considerando anche le caratteristiche e i compiti dell’ufficio di appartenenza e la necessità di mantenere un’immagine di integrità e affidabilità, specialmente in settori come quello della Polizia di Stato, dove i compiti sono di particolare rilevanza, complessità e onerosità.

In sintesi, il T.a.r. ha correttamente riconosciuto che il provvedimento di trasferimento per incompatibilità ambientale rientra nell’ampia sfera di discrezionalità dell’amministrazione, finalizzata alla tutela dell’interesse pubblico, e che la presenza di elementi oggettivi e soggettivi che rendano difficile il mantenimento del dipendente in un determinato contesto può giustificare l’intervento, senza che ciò possa essere considerato un abuso di potere o una illegittimità, purché motivato e conforme ai principi di proporzionalità e ragionevolezza.

 
 

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