2. **Decisione della Corte d’Appello**
La Corte d’Appello ha accolto il ricorso del lavoratore, ritenendo che il datore di lavoro non avesse provato che egli non si fosse preso cura della madre anche nelle ore notturne. Questo punto è cruciale: l’onere della prova sulla condotta illecita o impropria dell’uso dei permessi grava sul datore di lavoro, il quale non ha fornito elementi sufficienti a dimostrare che il lavoratore avesse utilizzato i permessi in modo irregolare.
3. **Ordinanza della Cassazione**
La Cassazione, confermando la decisione di merito, sottolinea che:
- **L’onere della prova** circa l’uso improprio dei permessi è a carico del datore di lavoro.
- **Il lavoratore ha dimostrato di aver assistito la madre disabile durante le ore notturne**, anche se l’assistenza avveniva in orari diversi da quello di lavoro, e questa assistenza nelle ore notturne era particolarmente necessaria per motivi medici.
4. **Principio di diritto affermato**
La Corte di Cassazione afferma che il diritto di fruire dei permessi ex lege 104/1992 non è limitato solo alle ore lavorative o a un determinato intervallo temporale. La legge riconosce il diritto di assistere il familiare disabile senza restrizioni temporali precise, poiché l’obiettivo è garantire la tutela e il supporto del familiare in difficoltà. Pertanto, l’assistenza può essere prestata anche esclusivamente nelle ore notturne, e ciò non costituisce abuso o uso improprio dei permessi.
5. **Implicazioni della sentenza**
Questa pronuncia chiarisce che:
- La fruizione dei permessi è compatibile con l’assistenza anche nelle ore notturne, in linea con le esigenze del disabile.
- La prova dell’uso corretto dei permessi spetta al datore di lavoro, e in assenza di prove contrarie, il diritto del lavoratore è tutelato.
- La legge 104/1992 ha una portata flessibile che riconosce il diritto di assistere il familiare disabile senza dover rispettare orari rigidi, purché l’assistenza sia effettivamente prestata.
6. **Conclusione**
La sentenza rafforza la tutela del diritto del lavoratore ad utilizzare i permessi per assistere i propri familiari disabili, anche esclusivamente nelle ore notturne, e stabilisce che il datore di lavoro deve fornire prove concrete di un uso indebito o fraudolento di tali permessi. La decisione si inserisce nel quadro più ampio di tutela dei diritti familiari e di un’interpretazione più elastica della normativa in materia di assistenza ai disabili.
**In sintesi:** La Cassazione conferma che l’uso dei permessi ex legge 104/1992 anche nelle ore notturne è legittimo e che la prova di un uso improprio spetta al datore di lavoro, che non ha dimostrato il contrario nel caso specifico. Ciò rafforza la tutela del diritto del lavoratore di assistere il familiare disabile secondo le reali esigenze, senza restrizioni temporali rigide.
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