Translate

01 settembre 2025

Tar 2025 - maxi multa di 1,4 milioni di euro inflitta a Poste Italiane dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) riguarda questioni di pratiche commerciali scorrette nel settore dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP).

 


 

Tar 2025 - maxi multa di 1,4 milioni di euro inflitta a Poste Italiane dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) riguarda questioni di pratiche commerciali scorrette nel settore dei Buoni Fruttiferi Postali (BFP).

**Contesto e motivazioni della multa**

L’Antitrust aveva accusato Poste Italiane di aver adottato pratiche commerciali ingannevoli, in particolare riguardo alla comunicazione ai consumatori sui termini di scadenza e prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali. La società, secondo l’Autorità, avrebbe omesso o formulato in modo fuorviante informazioni essenziali, che avrebbero potuto indurre in errore i clienti circa i loro diritti di credito e le modalità di esercizio del riscatto.

**Pratiche contestate**

1. **Informazioni ingannevoli sui termini di scadenza e prescrizione:** Poste avrebbe fornito dati ambigui o incompleti riguardo ai termini di prescrizione e scadenza dei titoli, impedendo ai risparmiatori di agire tempestivamente per il rimborso o il riscatto dei Buoni Fruttiferi.

2. **Mancata comunicazione sulla prescrizione:** In particolare, l’azienda non avrebbe informato adeguatamente i titolari di Buoni prossimi alla prescrizione, causando il mancato rimborso di somme dovute per titoli ormai scaduti o prossimi alla scadenza.

**Elementi istruttori e valutazioni del Tar**

Il Tar del Lazio ha confermato che le irregolarità riscontrate dall’Autorità sono fondate e supportate da prove incontestabili. La sentenza sottolinea che i documenti pre-contrattuali e contrattuali presentavano ambiguità e omissioni che potevano facilmente indurre in errore i consumatori, influenzando le loro decisioni di riscatto o di esercizio dei diritti di credito.

Inoltre, la sentenza evidenzia che Poste Italiane non ha adottato iniziative preventive o correttive per informare adeguatamente i risparmiatori circa le scadenze imminenti, aggravando così la situazione e contribuendo alla perdita di somme a favore dei clienti.

**Valutazione della sanzione**

Il Tar ha giudicato la sanzione di 1,4 milioni di euro proporzionata alla gravità delle infrazioni, alla loro durata e alle condizioni economiche dell’azienda. La decisione di confermare la multa si basa quindi sulla considerazione che l’importo sia adeguato a reprimere comportamenti scorretti e a scoraggiare future condotte simili.

**Implicazioni e considerazioni**

La pronuncia rafforza l’importanza della trasparenza e correttezza nelle pratiche commerciali delle società che operano nel settore finanziario e previdenziale. Le istituzioni devono garantire ai consumatori un’informazione chiara, completa e tempestiva per tutelarne i diritti e mantenere la fiducia nel sistema.

In conclusione, questa sentenza rappresenta un importante precedente di tutela dei risparmiatori contro pratiche commerciali ingannevoli e sottolinea l’efficacia dell’azione dell’Antitrust e delle autorità giudiziarie nel reprimere comportamenti scorretti e nel garantire la trasparenza nel settore finanziario.



 

Nessun commento:

Posta un commento