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23 maggio 2025

La sentenza della Cassazione n. 19102 del 2025 rappresenta un importante precedente nel diritto della diffamazione, in particolare in relazione alla tutela della reputazione di soggetti coinvolti in questioni pubbliche e alla corretta valutazione del rapporto tra liberta di stampa e tutela dell’onore.

 

La sentenza della Cassazione n. 19102 del 2025 rappresenta un importante precedente nel diritto della diffamazione, in particolare in relazione alla tutela della reputazione di soggetti coinvolti in questioni pubbliche e alla corretta valutazione del rapporto tra liberta di stampa e tutela dell’onore.

**Contesto della vicenda:**  
Il ricorso riguarda i giornalisti Milosa e Travaglio, che avevano pubblicato un articolo in cui si attribuivano al docente universitario della Bocconi Morabito delle presunte relazioni con Bruno Romeo, nipote incensurato di Molluso, noto boss della 'ndrangheta. La pubblicazione collegava tali rapporti a un aumento del reddito delle società di cui Morabito era azionista di maggioranza, insinuando una possibile connessione tra attività economiche e contiguità alle organizzazioni criminali.

**Decisione della Cassazione:**  
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei giornalisti, annullando la condanna precedentemente inflitta per diffamazione a danno di Morabito. La decisione si fonda su diversi principi fondamentali:

1. **Libertà di stampa e diritto di cronaca:**  
   La Corte ha ribadito che la libertà di stampa e di cronaca costituisce un pilastro fondamentale della democrazia, e che le notizie di interesse pubblico, anche se lesive dell’onore, devono essere valutate con attenzione al contesto e alle modalità di divulgazione.

2. **Verificabilità delle informazioni:**  
   È stato sottolineato che le affermazioni contestate, pur attribuite a un collegamento tra i rapporti familiari di Bruno Romeo e il docente Morabito, erano supportate da elementi e circostanze che potevano essere oggetto di verifica, e che non si trattava di mere illazioni gratuite.

3. **Equilibrio tra interesse pubblico e tutela dell’onore:**  
   La sentenza evidenzia come l’interesse pubblico alla conoscenza di eventuali rapporti tra persone di rilievo pubblico e ambienti criminali possa giustificare alcune certezze di notizie che, se anche lesive, sono di rilevanza sociale.

4. **Assenza di dolo e di grave diffamazione:**  
   La Corte ha ritenuto che i giornalisti avessero agito senza dolo e nel rispetto di modalità di informazione corrette, evitando di diffondere notizie false o infondate.

**Implicazioni pratiche:**  
La decisione ribadisce il principio secondo cui le affermazioni fatte a fini di cronaca devono essere supportate da elementi probatori e devono essere inserite in un contesto che ne giustifichi la pubblicazione. La tutela della reputazione di soggetti coinvolti in questioni di pubblico interesse può essere limitata quando le notizie sono oggetto di verifica e si inseriscono nel diritto di informazione.

**In conclusione:**  
La sentenza n. 19102/2025 della Cassazione rappresenta un rafforzamento della libertà di stampa e una corretta interpretazione del limite tra diritto all’onore e diritto di cronaca, ribadendo che le affermazioni di pubblico interesse, anche se lesive, devono essere valutate con attenzione alla verifica e alle modalità di pubblicazione. Questo caso sottolinea l’importanza di un'informazione responsabile e verificata, tutelando sia il diritto di cronaca sia la reputazione delle persone coinvolte.

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