Consiglio di Stato 2025-L’appellante, signor -OMISSIS-, ha impugnato, presso il Tribunale amministrativo regionale (TAR), un decreto del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, che ha escluso il ricorrente dalla partecipazione a un concorso pubblico per 250 posti nella qualifica di Vigile del Fuoco. La motivazione dell’esclusione si basa sulla presunta non idoneità del ricorrente, che ha determinato l’adozione del decreto di esclusione.
2. **Il ruolo del Consiglio di Stato e la funzione di secondo grado**
Il Consiglio di Stato, quale giudice di appello e di ultima istanza in materia amministrativa, si pronuncia sulla legittimità della decisione del TAR, verificando la correttezza dell’operato amministrativo e la coerenza delle motivazioni alla base del decreto di esclusione.
3. **Il comportamento dell’Amministrazione e la contraddittorietà**
L’aspetto centrale della decisione riguarda la condotta dell’Amministrazione, che si presenta manifestamente contraddittoria rispetto alla posizione inizialmente assunta. In particolare, si evidenzia che l’Amministrazione aveva difeso con successo, in sede di primo grado, la legittimità dell’esclusione del ricorrente, ma successivamente ha adottato una posizione opposta o incoerente, manifestando un comportamento contraddittorio.
4. **Principio della soccombenza virtuale**
Il Consiglio di Stato applica il principio della soccombenza virtuale, secondo cui, in presenza di comportamenti amministrativi contraddittori e di una difesa inizialmente vincente, si giustifica l’attribuzione delle spese di lite anche alla stazione appaltante/Amministrazione. Questo principio mira a sanzionare comportamenti amministrativi incoerenti e a scoraggiare pratiche di difesa processuale contraddittoria o opportunistica.
5. **Attribuzione delle spese di lite**
In virtù di quanto sopra, il giudice ordina alla stessa Amministrazione di sostenere le spese di lite relative al doppio grado del giudizio, quantificate in modo equitativo nel dispositivo della sentenza. Questa decisione rappresenta un deterrente contro comportamenti amministrativi poco trasparenti o contraddittori e rafforza il principio di correttezza e buona fede nelle procedure amministrative.
6. **Implicazioni giuridiche e principi di diritto applicati**
La sentenza si inserisce nel solco dei principi generali di diritto amministrativo, in particolare:
- La correttezza e trasparenza dell’azione amministrativa.
- La coerenza tra le posizioni assunte dall’Amministrazione nel corso del procedimento.
- La responsabilità dell’Amministrazione per comportamenti contraddittori e ingiustificati.
- La tutela del soggetto coinvolto contro decisioni arbitrarie o incoerenti.
7. **Conclusioni e riflessioni**
Il pronunciamento del Consiglio di Stato appare volto a garantire la legittimità e la correttezza dell’azione amministrativa, con particolare attenzione alle modalità con cui le Amministrazioni pubbliche affrontano i procedimenti e difendono le proprie posizioni in giudizio. La condanna alle spese di lite del doppio grado rappresenta un segnale importante in termini di deterrenza verso comportamenti amministrativi incoerenti e di rafforzamento della tutela dei diritti dei cittadini.
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