Tar 2025-Nel contesto delle procedure di progressione verticale, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha recentemente emesso una sentenza di particolare rilievo, la n. [numero da inserire], che ha fornito chiarimenti importanti sulla legittimità dell’utilizzo del colloquio tecnico-pratico o assessment come strumento di selezione in queste procedure, anche in presenza di modalità derogatorie o in condizioni di deroga alle norme ordinarie.
**Contesto e normativa di riferimento**
Le procedure di progressione verticale rappresentano un meccanismo fondamentale per la valorizzazione del personale all’interno della pubblica amministrazione, volto a favorire la crescita professionale attraverso avanzamenti di carriera basati su criteri di merito. La normativa di riferimento si trova principalmente nel decreto legislativo n. 165/2001 e successive modifiche, che prevedono strumenti di valutazione per verificare le competenze e le capacità dei candidati.
In alcuni casi, si ricorre a modalità di selezione in deroga alle procedure ordinarie, ad esempio per esigenze di urgenza o per specifiche esigenze organizzative, dando luogo a procedure in “deroga” o “in deroga” alle regole standard. Queste modalità, però, devono sempre rispettare i principi di trasparenza, imparzialità e parità di trattamento, e devono essere conformi alla giurisprudenza amministrativa.
**La pronuncia del TAR e il ruolo del colloquio tecnico-pratico**
Nella sentenza n. [numero], il TAR ha affrontato la questione dell’ammissibilità e della legittimità dell’utilizzo del colloquio tecnico-pratico (assessment) come strumento di selezione nelle procedure di progressione verticale, anche in presenza di modalità derogatorie.
Il Tribunale ha sottolineato che:
- **Il colloquio tecnico-pratico rappresenta uno strumento valido e legittimo** per valutare le competenze specifiche dei candidati, in quanto permette di analizzare le capacità pratiche e le competenze professionali in modo più diretto rispetto ai soli titoli o ai test scritti.
- **L’utilizzo dell’assessment**, quale prova orale o colloquio tecnico, è conforme ai principi di trasparenza e imparzialità, purché venga adottato nel rispetto delle regole del procedimento e garantendo pari opportunità a tutti i partecipanti.
- **Le modalità di selezione in deroga**, se ben motivate e rispettose delle norme di legge, sono ammissibili e non possono essere considerate illegittime o illegittimamente restrittive della partecipazione, a condizione che siano motivate da esigenze organizzative e che siano comunque soggette a controllo giurisdizionale, che ne verifica la proporzionalità e la conformità ai principi di legalità.
**Principali argomentazioni della sentenza**
Il TAR ha basato la propria decisione su diversi punti fondamentali:
1. **Compatibilità con la normativa vigente**: La sentenza ha ribadito che le procedure di deroga devono rispettare i principi fondamentali del diritto amministrativo, e che l’uso del colloquio tecnico-pratico, in quanto strumento di valutazione, è compatibile con la normativa, purché adottato con criteri oggettivi e trasparenti.
2. **Valore probatorio del colloquio**: Il colloquio tecnico è considerato un elemento di prova che può integrare o sostituire altri strumenti di valutazione, in modo da garantire un’analisi più completa delle competenze del candidato.
3. **Garanzia di parità di trattamento**: La procedura deve prevedere modalità e criteri chiari, che siano resi noti ai partecipanti, per assicurare la parità di trattamento e la trasparenza dell’intera procedura.
4. **Integrazione con altri strumenti di valutazione**: Il colloquio può essere utilizzato in combinazione con altri strumenti, quali test scritti o prove pratiche, per garantire una valutazione più articolata e approfondita.
**Implicazioni pratiche**
La pronuncia del TAR rappresenta un importante punto di riferimento per le pubbliche amministrazioni che intendono adottare o continuare a utilizzare il colloquio tecnico-pratico nelle procedure di progressione verticale, anche in presenza di modalità di deroga. Si evidenzia, quindi, che:
- La valutazione tramite assessment è legittima e può essere uno strumento utile a garantire selezioni più meritocratiche.
- Le procedure devono essere sempre motivate e rispettare i principi di trasparenza, pubblicità e parità di trattamento.
- È fondamentale garantire ai candidati uguali opportunità di partecipazione e di preparazione alle prove.
- La legittimità delle modalità derogatorie dipende dalla corretta motivazione e dal rispetto dei principi generali del diritto amministrativo.
**Conclusione**
In conclusione, la sentenza del TAR n. [numero] conferma che l’uso del colloquio tecnico-pratico come strumento di valutazione nelle procedure di progressione verticale è legittimo, anche in condizioni di deroga, purché adottato nel rispetto delle norme e dei principi fondamentali di trasparenza, imparzialità e parità di trattamento. Questo orientamento rafforza la possibilità per le pubbliche amministrazioni di adottare strumenti di valutazione più articolati e conformi alle esigenze organizzative, migliorando la qualità delle selezioni e promuovendo una cultura meritocratica.
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