La recente ordinanza n. 8684 del 2 aprile 2025 della Corte di Cassazione, Sezione IV, rappresenta un punto di riferimento fondamentale nel panorama del diritto tributario italiano. La decisione riafferma un principio cardine: le sanzioni tributarie, in quanto espressione di una responsabilità personale, non possono essere trasmesse agli eredi del contribuente. Questo orientamento si basa sul carattere afflittivo delle sanzioni tributarie, che le distingue dalle obbligazioni civili, le quali possono invece essere trasmesse agli eredi in virtù della loro natura risarcitoria.
La Corte ha sottolineato che il principio di intrasmissibilità delle sanzioni tributarie trova fondamento nell'articolo 8 del Decreto Legislativo n. 472 del 1997, che stabilisce chiaramente che l'obbligazione al pagamento delle sanzioni non si trasmette agli eredi. Tale disposizione mira a garantire un equilibrio tra l'esigenza di punire le violazioni tributarie e il rispetto del principio di personalità della responsabilità, evitando che gli eredi siano gravati da obblighi derivanti da comportamenti altrui.
Questa ordinanza si inserisce in un contesto giurisprudenziale che mira a rafforzare la coerenza e la certezza del diritto, offrendo una guida chiara sia ai contribuenti che agli operatori del settore. La decisione rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore tutela dei diritti degli eredi, consolidando un orientamento che privilegia la responsabilità individuale nel campo delle sanzioni tributarie.
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