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21 marzo 2025
Consiglio di Stato 2025- Il commento al Consiglio di Stato 2281 del 2025, relativo al caso dei "pugni in classe", offre un'importante riflessione sulla responsabilità e sulle conseguenze delle azioni degli studenti in un contesto scolastico. La decisione del Consiglio di Stato di bocciare il ricorso della scuola evidenzia un principio fondamentale: non tutti gli studenti coinvolti in un episodio di violenza hanno le stesse responsabilità e, di conseguenza, meritano sanzioni diverse. In primo luogo, il Consiglio di Stato sottolinea la necessità di una valutazione accurata delle circostanze che hanno portato all'incidente. La logica che sottende a questa decisione si basa su un principio di giustizia e proporzionalità: è fondamentale distinguere tra chi ha effettivamente provocato la situazione e chi, pur essendo presente, potrebbe aver avuto un ruolo passivo o reattivo. Questo approccio è cruciale per evitare sanzioni eccessive o ingiuste che potrebbero compromettere il percorso educativo degli studenti non direttamente coinvolti nell'aggressione.
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La sentenza n. 7403 del 2025 della Cassazione italiana rappresenta un'importante pronuncia in materia di verifiche fiscali e di evasione fiscale, ponendo l'accento sulla legittimità delle indagini fiscali che si estendono anche ai conti di coniugi e familiari del contribuente. Questo orientamento giurisprudenziale ha implicazioni significative per la lotta all'evasione fiscale e per la tutela dei diritti dei contribuenti.
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La sentenza della Cassazione n. 7362 del 2025 rappresenta un importante punto di riferimento per la professione psicologica e per la definizione dei confini tra le diverse figure professionali operanti nel campo del benessere psicologico. In questo caso, la Suprema Corte ha confermato la decisione di radiare dall'ordine professionale una psicologa che ha partecipato attivamente a un progetto volto a normare la figura del counselor non psicologo.
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La sentenza della Cassazione n. 7436 del 2025 offre spunti interessanti su temi di responsabilità e sicurezza sul lavoro, in particolare per quanto riguarda il ruolo del collaboratore scolastico. Il caso in esame riguarda una lesione agli occhi provocata dall'uso di un liquido solvente per la pulizia dei bagni, situazione che solleva interrogativi sulla responsabilità del datore di lavoro e sull'adeguata formazione e informazione dei lavoratori.
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Tar 2025-Il recente caso che ha coinvolto un agente di polizia, sospeso e senza stipendio a seguito di un provvedimento disciplinare, solleva interrogativi inquietanti sulla trasparenza e l’integrità dei concorsi pubblici in Italia. La vicenda, che ha assunto contorni di particolare gravità, si inserisce in un contesto più ampio di indagini condotte dalla Guardia di Finanza su presunti illeciti legati a concorsi pubblici tra il 2018 e il 2021.
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Cassazione 2025-Il tema del lavoro straordinario nel pubblico impiego contrattualizzato è di fondamentale importanza, soprattutto in relazione all'autorizzazione da parte della pubblica amministrazione (PA). La normativa vigente, come delineato dall'articolo 2126 del codice civile, stabilisce che il lavoro straordinario deve essere svolto in coerenza con la volontà del datore di lavoro affinché il dipendente possa aver diritto alla relativa remunerazione. Questo aspetto è ulteriormente supportato dall'articolo 36 della Costituzione, che garantisce il diritto al giusto compenso per il lavoro svolto.
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20 marzo 2025
Cassazione 2025-Autovelox non omologati, la Suprema Corte dice NO. Il recente intervento della Cassazione sul tema degli autovelox non omologati rappresenta un’importante conferma della necessità di rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza stradale e di accertamento delle infrazioni. La Corte ha chiarito, una volta di più, che le circolari ministeriali non possono sostituire o derogare le disposizioni di legge, che rimangono la fonte primaria e gerarchicamente superiore in materia. In particolare, l’articolo 142, comma 6, del Codice della Strada è chiaro: solo le apparecchiature “debitamente omologate” possono essere utilizzate come prova per stabilire il superamento dei limiti di velocità. Questo implica che ogni dispositivo di rilevazione della velocità deve passare attraverso un processo di omologazione formale, che ne attesti la conformità agli standard tecnici e di sicurezza previsti dalla normativa.
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Cassazione 2025- La questione dell'uso improprio dei mezzi aziendali per fini extra-lavorativi durante l'orario di lavoro rappresenta un tema di rilevante interesse giuridico e pratico, soprattutto alla luce delle recenti pronunce della Cassazione. Nel caso specifico, ci si trova di fronte a episodi accertati di utilizzo del mezzo aziendale in modo fraudolento, con l'obiettivo di creare una "situazione di apparenza lavorativa". Questi comportamenti, documentati in diverse giornate di febbraio 2020, pongono interrogativi sia sul piano della responsabilità del lavoratore che su quello della tutela dell'azienda.
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Consiglio di Stato 2025-Il ricorrente, in qualità di luogotenente della Guardia di Finanza, ha presentato un ricorso riguardante la richiesta di rimborso per la mancata fruizione di pasti durante il servizio di protezione a favore di una personalità sottoposta a misure di tutela. Analizzando i punti principali del ricorso, emergono diverse questioni di rilevanza sia giuridica che pratica.
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19 marzo 2025
OSTACOLO ALL’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI PUBBLICHE DI VIGILANZA: NEL PANTHEON DELLE AUTORITÀ ENTRA ANCHE LA F.I.G.C.
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La sentenza della Cassazione n. 7251 del 2025 offre un'importante chiarificazione riguardo alla prescrizione del diritto del contribuente all'erogazione del credito cosiddetto “fermato”. Questo pronunciamento si inserisce in un contesto giuridico di rilevante interesse, poiché affronta la tematica della coesistenza di cause impeditiva e del decorso della prescrizione.
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La sentenza della Cassazione n. 7250 del 2025 offre spunti di riflessione importanti riguardo all'ambito di applicazione dell'indennità di disoccupazione, evidenziando una distinzione fondamentale tra diverse tipologie di lavoratori. La Corte, in questa pronuncia, ha ribadito che l'indennità di disoccupazione non è riconosciuta ai lavoratori parasubordinati e ai collaboratori coordinati e continuativi, delineando in tal modo i confini di accesso a questo strumento di sostegno.
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La sentenza della Cassazione n. 7259 del 2025 offre spunti di riflessione importanti in merito alla responsabilità civile e alla prova del danno in caso di incidenti stradali. In questa pronuncia, la Corte ha stabilito che non è possibile concedere risarcimento per una caduta avvenuta in condizioni di presunta oscurità della strada, qualora tale oscurità non sia stata adeguatamente dimostrata.
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Ministero Trasporti notifica il decreto sull'alcolock all'Ue
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INWIT: RADDOPPIA IL CONGEDO DI PATERNITÀ RETRIBUITO ROMA (ITALPRESS) - Inwit, nel giorno della Festa del Papà, sceglie di valorizzare il ruolo di genitore raddoppiando il congedo di paternità. Fin dal momento della nascita del bambino, l'azienda riconoscerà ai neopapà ulteriori 10 giorni di permesso retribuito al 100%, in aggiunta al congedo obbligatorio previsto dalla legge, per un totale complessivo di 20 giorni. Inwit promuove lo sviluppo delle competenze e sviluppa misure che favoriscono la conciliazione della vita privata con quella lavorativa, credendo nel ruolo centrale delle proprie persone per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
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La sentenza della Cassazione Penale Sez. IV che stiamo analizzando tocca temi fondamentali riguardanti l'accertamento dello stato di ebbrezza e i diritti del conducente coinvolto in tale procedura. Di seguito un commento dettagliato sui punti chiave emersi dalla pronuncia.
La sentenza della Cassazione n. 11982 del 2025 si inserisce in un contesto normativo particolarmente complesso riguardante l'acquisizione e l'utilizzazione dei dati di traffico telefonico e telematico, un tema di crescente rilevanza nel panorama giuridico contemporaneo, soprattutto in relazione alla protezione dei dati personali e ai diritti fondamentali degli individui.
La sentenza della Cassazione n. 8009 del 2025 affronta un tema cruciale nel contesto del contenzioso tributario, ovvero la questione della legittimazione del sottoscrittore dell’avviso di accertamento. In particolare, si analizza l'onere della prova in capo all'amministrazione finanziaria nel caso in cui il contribuente sollevi impugnazione riguardo ai requisiti di legittimazione del soggetto che ha firmato l'atto.
La sentenza n. 8819 della Cassazione del 2025 rappresenta un'importante pronuncia in materia di oneri generali di sistema nel settore dell'energia elettrica. In essa, la Corte ha chiarito la natura giuridica di tali oneri, classificandoli come corrispettivi contrattuali piuttosto che come tributi.