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30 marzo 2025

Corte dei Conti 2025- Il provvedimento della Corte dei Conti del 2025 relativo al ricorso presentato da un ex operatore telescriventista dell'Aeronautica Militare offre spunti significativi per analizzare non solo le dinamiche giuridiche e amministrative coinvolte nelle domande di pensione privilegiata, ma anche la complessità dei fattori psicologici e relazionali che possono influenzare la salute dei lavoratori.

 

Corte dei Conti 2025-Il caso in esame riguarda un ricorso presentato da un ex appartenente al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il quale ha chiesto la riliquidazione del proprio trattamento pensionistico. L'oggetto del contenzioso è la determinazione dell'aliquota da applicare per il calcolo della parte retributiva della pensione, con riferimento specifico all'articolo 54 del d.P.R. n. 1092/1973, che prevede un'aliquota del 44%, rispetto a quanto applicato dall'INPS, che si basa sull'articolo 44

 

Corte dei Conti 2025-Il caso esaminato dalla Corte dei Conti nel 2025 presenta una grave situazione di malversazione all'interno dell'Amministrazione militare, con particolare riferimento alle condotte configurabili come truffa militare ai sensi dell'articolo 234 del Codice Penale Militare di Pace (C.P.M.P.). L’odierno convenuto, un Luogotenente, è accusato di aver percepito indebitamente una retribuzione per giorni in cui non ha effettivamente prestato servizio, attestando falsamente la sua presenza attraverso la compilazione di statini mensili delle presenze.

 

Consiglio di Stato 2025-Il recente pronunciamento del Consiglio di Stato rappresenta un importante traguardo per un giovane escluso dal concorso per Allievi Agenti della Polizia di Stato nel 2023 a causa di un presunto "deficit della forza muscolare". Questa decisione segna non solo un riscatto personale per l'aspirante poliziotto, ma anche una significativa affermazione dei diritti dei candidati in contesti di selezione pubblica.

 

Cassazione 2025-La sentenza n. 1880/2025 della Corte di Cassazione rappresenta un'importante precisazione riguardo all'ambito di applicazione della normativa sul whistleblowing, evidenziando come tale istituto non possa essere utilizzato per risolvere controversie personali tra dipendenti e superiori o colleghi. Questo principio sottolinea l'essenza del whistleblowing, che deve essere inteso come uno strumento di tutela per chi denuncia comportamenti illeciti all'interno delle organizzazioni e non come uno strumento per la gestione di conflitti interpersonali o di rivendicazioni individuali.

 

INAIL 2024-salute e sicurezza per gli operatori della raccolta dei rifiuti e dell’igiene urbana

 

29 marzo 2025

L'ordinanza della Cassazione n. 7826 del 24 marzo 2025 rappresenta una tappa significativa nella giurisprudenza italiana riguardo al divieto di fumo nei luoghi di lavoro e alle conseguenze disciplinari del suo mancato rispetto. La decisione sottolinea un principio fondamentale: la tolleranza del datore di lavoro nei confronti di comportamenti illeciti non giustifica né legittima tali comportamenti da parte dei dipendenti.

 

L'ordinanza n. 6345 del 10 marzo 2025 della Corte di Cassazione rappresenta un'importante pronuncia nel campo della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolare riguardo alle molestie e alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale. La decisione si inserisce in un contesto giuridico e sociale in cui il rispetto per la diversità e la dignità personale è sempre più centrale.

 

Il caso dell'operaio fiorentino licenziato per le sue critiche ai superiori in una chat di WhatsApp solleva importanti questioni riguardo alla privacy e alla libertà di espressione nel contesto lavorativo. La decisione della Cassazione di reintegrare l'operaio, annullando il provvedimento di licenziamento, rappresenta un significativo intervento della giustizia a tutela dei diritti dei lavoratori.

 

Corte dei Conti 2025-Il caso in esame riguarda un ex dipendente del Ministero dell'Interno, specificamente un Ispettore Superiore della Polizia di Stato, che ha presentato un ricorso contro le conclusioni del collegio medico dell'ASL ... Il ricorrente, attualmente in quiescenza per inabilità fisica, contesta la valutazione effettuata dal collegio medico, il quale ha stabilito che le patologie di cui soffre non comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei colleghi di lavoro e degli impianti.

 

Corte dei Conti 2025-Il ricorrente, nel suo appello, sostiene che le patologie di cui soffre siano direttamente correlate alle mansioni svolte durante il suo servizio presso l'Arma dei Carabinieri. In particolare, egli mette in evidenza come le ore di servizio notturno e le missioni all'esterno, sia ordinarie che straordinarie, abbiano avuto un impatto significativo sulla sua salute psico-fisica, compromettendo irrimediabilmente la funzionalità cardiovascolare.