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30 aprile 2025

Consiglio di Stato 2025- la sentenza analizza una vicenda giuridica riguardante una richiesta di trasferimento o riconoscimento di un diritto in ambito amministrativo, con particolare riferimento alle norme che regolano le amministrazioni militari e alle modalità di motivazione dei dinieghi. Di seguito una spiegazione dettagliata dei punti principali:

 

Consiglio di Stato 2025- la sentenza analizza una vicenda giuridica riguardante una richiesta di trasferimento o riconoscimento di un diritto in ambito amministrativo, con particolare riferimento alle norme che regolano le amministrazioni militari e alle modalità di motivazione dei dinieghi. Di seguito una spiegazione dettagliata dei punti principali:

1. **Fatto e interesse alla domanda**:  
   La richiesta dell’interessato potrebbe essere fondata poiché egli ha ottenuto il “bene della vita”, ovvero un interesse concreto e attuale che giustifica l’impugnazione. La sentenza in appello, qualora fosse favorevole, non potrebbe trovare immediata esecuzione poiché, nel momento in cui la decisione arriverebbe, l’effetto del provvedimento già adottato (conforme alla sentenza impugnata) sarebbe pienamente efficace e prodotto. Tuttavia, in assenza di un pronunciamento dell’amministrazione, non si può evitare di affrontare il merito della vicenda, anche considerando che secondo il consolidato orientamento giurisprudenziale, si può riconoscere l’interesse all’appello solo quando non vi siano dubbi sulla sua legittimità e sulla sussistenza dell’interesse stesso. Questo per evitare che il diritto all’impugnazione venga negato ingiustamente.

2. **Insussistenza di fondamento dell’appello**:  
   La decisione afferma che l’appello in questo caso è comunque infondato, cioè che non sussistono motivi validi per accoglierlo.

3. **Questioni relative alla motivazione del diniego**:  
   La tesi secondo cui anche le amministrazioni militari possano motivare un diniego delle istanze di trasferimento (come previsto dall’art. 42 bis del d.lgs. 151/2001) per esigenze di carattere organizzativo e di servizio non è condivisa.  
   
   La norma di riferimento (art. 45 comma 31-bis del d.lgs. 95/2017) riserva questa possibilità esclusivamente alle forze di polizia, e non ai militari, a meno che non sussistano situazioni eccezionali. Quindi, il diniego motivato esclusivamente dalla mancanza di una posizione equivalente o di un posto vacante non può essere considerato sufficiente a giustificare il rifiuto, perché si tratta di una norma pensata per contemperare esigenze costituzionali (come i diritti del minore, art. 3 della Convenzione sui diritti del fanciullo) e le necessità di servizio, soprattutto considerando che si tratta di trasferimenti temporanei.

4. **Trasferimenti temporanei e specializzazione**:  
   La possibilità di effettuare trasferimenti temporanei permette di impiegare il militare anche in ruoli non pienamente corrispondenti alla sua specializzazione, purché si rispettino le esigenze di carattere temporaneo e di servizio. La norma mira a tutelare i diritti fondamentali, senza pregiudicare le esigenze operative dell’amministrazione militare.

**In sintesi**:  
- La richiesta di tutela o di riconoscimento del diritto è fondata, considerando l’interesse e i benefici ottenuti.  
- L’appello è infondato perché non sussistono i motivi validi per accoglierlo.  
- La motivazione del diniego da parte delle amministrazioni militari, basata sulla mancanza di una posizione equivalente, non è sufficiente alla luce della norma e delle finalità costituzionali e internazionali di tutela dei diritti dei minori e del personale militare in trasferimenti temporanei.

**Implicazioni pratiche**:  
La sentenza ribadisce che le norme di cui all’art. 42 bis del d.lgs. 151/2001 sono state pensate come strumenti di tutela dei diritti fondamentali, e che il diniego motivato esclusivamente sulla mancanza di una posizione equivalente non può reggere, specialmente in ambito militare dove le esigenze di servizio devono essere bilanciate con i diritti individuali.

**Conclusione**:  
Il caso si inserisce in un contesto di tutela dei diritti fondamentali, con un’attenta considerazione delle norme di diritto costituzionale, internazionale e di diritto amministrativo militare, sottolineando l’importanza di motivazioni eccezionali e di una corretta interpretazione delle norme sul trasferimento temporaneo e sulla motivazione dei dinieghi.

 
 

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