La sentenza della Cassazione n. 10861 del 2025 fornisce un approfondimento importante in materia di trattenute in ambito previdenziale e assistenziale, con particolare attenzione alle somme dovute all’avvocatura interna dell’INPS. Di seguito si espone un commento dettagliato dei principali principi enunciati e delle implicazioni pratiche.
**1. Natura delle somme dovute all’avvocatura interna dell’INPS**
Uno dei punti centrali della pronuncia riguarda la qualificazione delle somme dovute dall’ente previdenziale ai propri avvocati interni. La Corte ribadisce che tali importi hanno **natura retributiva**, in quanto costituiscono una remunerazione per l’attività professionale svolta dai legali dell’INPS. Questa qualificazione ha rilievo fondamentale perché comporta l’applicazione delle norme sul trattamento economico e sulla tassazione delle retribuzioni, con tutte le implicazioni che ne derivano in termini di tassazione, contributi e trattamento fiscale.
**2. Trattenute e loro modalità di applicazione**
La pronuncia chiarisce che le trattenute relative a tali somme devono essere effettuate **al netto dell’Irap**. Ciò significa che, prima di applicare eventuali trattenute o deduzioni, si deve considerare l’importo lordo al netto dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). La ratio di questa disposizione risiede nel fatto che l’Irap è un’imposta che grava sul valore aggiunto prodotto dall’impresa, e quindi il trattamento retributivo deve considerare questa componente per determinare l’effettivo importo netto spettante al professionista.
**3. Implicazioni pratiche**
- **Per l’INPS e le sue strutture interne:** È fondamentale applicare correttamente le trattenute, considerando la natura retributiva delle somme e la necessità di detrarre l’Irap prima di procedere alle trattenute per altre finalità.
- **Per i professionisti interni:** La sentenza conferma che tali somme sono da intendersi come retribuzione, soggetta alla normativa fiscale e contributiva applicabile alle retribuzioni.
- **Per gli operatori fiscali e contabili:** È importante rispettare le indicazioni sulla corretta modalità di calcolo e detrazione delle somme dovute all’avvocatura interna, assicurando il rispetto dei principi enunciati dalla Cassazione.
**4. Conclusioni**
La pronuncia n. 10861/2025 della Cassazione rappresenta un punto di riferimento per la corretta qualificazione delle somme dovute all’avvocatura interna dell’INPS, confermando la loro natura retributiva e precisando che devono essere considerate al netto dell’Irap. Questa decisione contribuisce a chiarire alcuni aspetti controversi riguardanti la qualificazione delle trattenute e la loro corretta applicazione, offrendo indicazioni utili per enti, professionisti e professionisti interni all’ente previdenziale.
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