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03 aprile 2025
La sentenza della Corte di Cassazione n. 8141 del 2025 rappresenta un'importante tappa nel panorama giuridico italiano riguardante le normative sul licenziamento collettivo. Essa si colloca all'interno di un contesto normativo definito dalla legge 223 del 1991, che disciplina i procedimenti di licenziamento collettivo, e chiarisce alcuni aspetti fondamentali riguardanti i requisiti e le modalità di attuazione di tale forma di cessazione del rapporto di lavoro.
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La sentenza della Cassazione n. 8130 del 2025 si inserisce in un contesto giuridico di particolare rilevanza, riguardante la prova delle operazioni economiche, la validità degli strumenti di pagamento e le implicazioni fiscali e civilistiche connesse alle transazioni commerciali.
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La Cassazione, con la sentenza n. 8175 del 2025, ha affrontato un aspetto cruciale relativo al diritto di accesso del cliente alla documentazione delle operazioni bancarie, stabilendo che il cliente ha la possibilità di richiedere, attraverso un'apposita istanza di esibizione, la documentazione riguardante le operazioni effettuate nell'ultimo decennio.
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La recente ordinanza n. 8684 del 2 aprile 2025 della Corte di Cassazione, Sezione IV, rappresenta un punto di riferimento fondamentale nel panorama del diritto tributario italiano. La decisione riafferma un principio cardine: le sanzioni tributarie, in quanto espressione di una responsabilità personale, non possono essere trasmesse agli eredi del contribuente. Questo orientamento si basa sul carattere afflittivo delle sanzioni tributarie, che le distingue dalle obbligazioni civili, le quali possono invece essere trasmesse agli eredi in virtù della loro natura risarcitoria.
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La disciplina delle sanzioni disciplinari e il diritto di difesa del lavoratore rappresentano un tema cruciale nel diritto del lavoro, soprattutto in relazione alla corretta interpretazione delle norme contrattuali collettive. L'ordinanza della Corte di Cassazione n. 2066 del 29 gennaio 2025 ha fornito un chiarimento significativo in merito al termine di cinque giorni previsto dal CCNL metalmeccanici per la presentazione delle giustificazioni da parte del lavoratore. La Corte ha stabilito che tale termine si riferisce alla data di invio delle giustificazioni da parte del dipendente e non alla loro ricezione da parte del datore di lavoro.
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La sentenza della Corte di Cassazione n. 5501 del 2 marzo 2025 rappresenta un importante chiarimento nel contesto della regolamentazione dei diritti e dei doveri dei dirigenti medici, con particolare riferimento al principio di onnicomprensività della retribuzione. Questa decisione sottolinea il rigore interpretativo della Corte nel garantire che il rapporto di lavoro si svolga nel rispetto delle regole contrattuali, evitando che errori di calcolo, anche se non imputabili ai dirigenti stessi, possano costituire una base per rivendicazioni economiche non previste dal contratto.
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Cassazione 2025: Diritto al rimborso delle spese per la pulizia degli indumenti di lavoro
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Cassazione 2025- La pronuncia della Cassazione del 2025 offre spunti rilevanti riguardo alla questione della validità delle prove in materia di guida in stato di ebbrezza, in particolare per quanto concerne l’omologazione e la manutenzione dell’etilometro.
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Cassazione 2025- Nel 2025, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso di responsabilità in occasione di un tamponamento a catena, stabilendo un principio giuridico importante in materia di sinistri stradali. La decisione si è focalizzata sulla responsabilità del conducente che tampona un veicolo in fila, chiarendo che la mancata attivazione delle quattro frecce di emergenza da parte del veicolo che precede non costituisce una valida giustificazione per escludere la propria responsabilità.
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Interpello ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni, in merito alla “Designazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)”. Seduta della Commissione del 24 ottobre 2024.
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02 aprile 2025
Confermato il sequestro preventivo degli autovelox carenti dell’approvazione, oltre che dell’omologazione (Corte di Cassazione, Sezione V Penale, Sentenza 14 marzo 2025, n. 10365)
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DECRETO-LEGGE 28 marzo 2025, n. 36 Disposizioni urgenti in materia di cittadinanza. (25G00049) (GU Serie Generale n.73 del 28-03-2025)note: Entrata in vigore del provvedimento: 29/03/2025
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Cassazione 2025-La sicurezza stradale rappresenta un tema cruciale nella società contemporanea, dove il traffico veicolare è in costante aumento e le distrazioni alla guida, in particolare quelle causate dall'uso di dispositivi mobili, sono diventate un fenomeno sempre più diffuso. La responsabilità del conducente, pertanto, non può limitarsi a una mera valutazione delle circostanze immediatamente percepibili, ma deve estendersi a una considerazione più ampia delle norme di prudenza e attenzione che ogni automobilista è tenuto a osservare.
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La sentenza della Cassazione n. 12518 del 2025 tratta una questione di rilevante importanza nel contesto delle azioni di protesta e dell'impatto del diritto penale su tali manifestazioni. La Corte si è espressa su un caso specifico riguardante un’attivista di "Ultima Generazione" fermata all'interno di un museo con gessetti e colla, strumenti considerati dalla pubblica accusa come preparatori per il reato di imbrattamento
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La sentenza della Cassazione n. 8519 del 2025 affronta tematiche importanti riguardanti la successione e i diritti dei figli nati fuori dal matrimonio. In particolare, si concentra sul potere di interrompere l'usucapione dei beni da parte di un figlio riconoscibile secondo la legge vigente al momento della successione.
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N. 105 SENTENZA 7 aprile - 10 luglio 2025Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Reati e pene - Deturpamento o imbrattamento di cose altrui - Trattamento sanzionatorio - Sanzione penale anche quando il fatto non sia commesso con violenza alla persona o con minaccia, ne' in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico o del delitto previsto dall'art. 331 cod. pen., ne' abbia ad oggetto i beni di cui agli art. 635, secondo comma, 635-bis, 635-ter, 635-quater e 635-quinquies cod. pen., anziche' con la sanzione pecuniaria civile da euro 100 a euro 8.000, prevista per la fattispecie di danneggiamento semplice trasformata in illecito civile - Denunciata irragionevolezza, disparita' di trattamento rispetto al reato di danneggiamento, nonche' violazione del principio di proporzionalita' - Inammissibilita' delle questioni. Reati e pene - Deturpamento o imbrattamento di cose altrui aggravato - Regime di procedibilita' - Procedibilita' di ufficio - Denunciata manifesta irrazionalita' rispetto al reato di danneggiamento, perseguibile a querela - Inammissibilita' della questione. - Codice penale, art. 639 e 639, quinto comma. - Costituzione, artt. 3 e 27, terzo comma. (T-250105) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.29 del 16-7-2025)
Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.
Licenziamento Disciplinare e Pendenza di un Procedimento Penale
La sentenza della Corte di Cassazione n. XXXXX del 2025 offre un approfondimento significativo riguardo alla legittimità dell’azione dell’Enel nel revocare il beneficio del taglio dell’80% sui costi dell’energia elettrica, precedentemente concesso agli ex dipendenti. Di seguito si fornisce un commento dettagliato sulla decisione, analizzandone i presupposti, le motivazioni e le implicazioni giuridiche.