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13 luglio 2025

Tar 2025- spiegazione dettagliata riguardo alle norme e ai procedimenti relativi alla valutazione dell’idoneità al servizio nella Polizia di Stato, con particolare attenzione alle cause di inidoneità e alle verifiche necessarie per accertarle.

 

Tar 2025- spiegazione dettagliata riguardo alle norme e ai procedimenti relativi alla valutazione dell’idoneità al servizio nella Polizia di Stato, con particolare attenzione alle cause di inidoneità e alle verifiche necessarie per accertarle.

In primo luogo, si evidenzia che le cause di inidoneità al servizio sono disciplinate dall’art. 5 del d.m. 30 giugno 2003, n. 198. Questo decreto stabilisce i criteri e le condizioni che possono determinare l’idoneità o l’inidoneità di un ufficiale o agente a svolgere le funzioni di servizio. Per accertare tali condizioni, la Polizia di Stato si avvale degli organi sanitari del Ministero della Difesa, come previsto dagli artt. 193, 194 e 198 del d.lgs. 15 marzo 2010, n. 66, che costituisce il codice dell’ordinamento militare. Ciò implica che le valutazioni sulla salute e sull’idoneità vengono svolte da organi specializzati e riconosciuti, garantendo un’approccio tecnico e uniforme.

Inoltre, si sottolinea che, ai sensi dell’art. 25, co. 2, della legge n. 121/1981, i requisiti di idoneità devono essere posseduti in modo continuativo. Questo significa che l’amministrazione ha il diritto di verificare periodicamente se le condizioni di salute e di idoneità sono ancora presenti nel tempo, anche indipendentemente dalle verifiche effettuate al momento dell’assunzione tramite il concorso. In altre parole, il diritto di controllo non si limita alla fase di assunzione ma si estende nel tempo, per assicurare che l’interessato continui a soddisfare i requisiti richiesti.

A tal fine, l’amministrazione può procedere a verifiche sulla permanenza di tali requisiti, come previsto dall’art. 2, co. 3, del d.m. n. 198 del 2003. Questa norma autorizza l’amministrazione a effettuare controlli specifici in presenza di “circostanze rilevate d’ufficio”, ovvero situazioni che emergono d’ufficio o di propria iniziativa, dalle quali risulta evidente la necessità di un nuovo giudizio sull’idoneità. Questi controlli sono finalizzati a garantire che la persona mantenenga le condizioni di salute e capacità richieste per il servizio, e possono essere avviati anche in assenza di segnalazioni o reclami.

In sintesi, il quadro normativo descritto garantisce un sistema di verifica continua e approfondita, volto a tutelare sia l’efficacia dell’istituzione che la salute e la sicurezza degli operatori. La normativa si basa su un equilibrio tra diritto alla privacy e necessità di tutela della funzionalità del servizio pubblico, prevedendo controlli periodici e motivati, anche in presenza di circostanze oggettive che rendano opportuna una verifica.






 

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