Tar 2025-Ricorso dell’Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (Si.Na.M) contro il Decreto Ministeriale n. 9/2025
Premessa e contesto normativo
L’Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (Si.Na.M) ha presentato un’istanza di sospensione e di annullamento del Decreto Ministeriale n. 9 del 7 gennaio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 febbraio 2025, recante il “Regolamento di attuazione delle norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze Armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare”. La contestazione si fonda su diversi aspetti:
- **Violazione della normativa di rango primario**: Si.Na.M sostiene che il regolamento interministeriale abbia travalicato i limiti della legge quadro n. 46/2022 e del D. Lgs. n. 66/2010, in modo particolare rispetto alle norme che regolano l’esercizio del sindacato militare, e che abbia superato le competenze attribuite dal quadro normativo di riferimento.
- **Interventi sulla disciplina regolamentare**: Il decreto impugnato ha modificato il DPR n. 90/2010 (Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare), incidendo sulle prerogative sindacali e sull’organizzazione del personale militare.
- **Lesione delle prerogative sindacali**: L’Associazione evidenzia che le disposizioni contestate metterebbero a rischio le facoltà rappresentative delle articolazioni periferiche e territoriali, nonché i distacchi sindacali, elementi chiave per l’esercizio della libertà sindacale in ambito militare.
Aspetti principali della contestazione
1. **Richiesta di sospensione**: Si.Na.M chiede, in via cautelare, di sospendere l’efficacia del decreto per evitare che le norme impugnate producano effetti lesivi delle prerogative sindacali fino alla decisione definitiva sulla questione.
2. **Richiesta di annullamento e/o disapplicazione**: La domanda principale mira a dichiarare l’annullamento o la disapplicazione di specifici articoli del decreto (artt. 941 septies, 941 decies, 941 terdecies e 941 quindecies), ritenuti oltre i limiti della normativa di riferimento.
3. **Contenuto lesivo delle norme**: Secondo l’Associazione, le norme impugnate sono immediatamente lesive, in quanto limitano o compromettono le facoltà di rappresentanza sindacale delle articolazioni periferiche, incidendo sui distacchi e sulle attività di tutela delle organizzazioni sindacali militari.
Valutazione critica
- **Compatibilità con il quadro normativo**: La questione centrale riguarda la compatibilità del decreto con le norme di legge e con il principio di autonomia sindacale, che in ambito militare deve rispettare limiti particolarmente rigorosi, data la natura dell’ordinamento militare e le esigenze di disciplina e sicurezza.
- **Legittimità del decreto**: La contestazione si fonda sulla presunta eccessività degli interventi normativi, che potrebbero aver superato le competenze attribuite dal legislatore e aver compromesso le prerogative sindacali garantite dalla legge.
- **Impatto sulla rappresentanza**: La limitazione delle facoltà rappresentative e dei distacchi sindacali potrebbe compromettere il ruolo delle organizzazioni sindacali militari, con potenziali effetti negativi sulla tutela dei diritti dei militari e sull’equilibrio tra ordine pubblico e diritti individuali.
Conclusioni
Il ricorso dell’Associazione Si.Na.M rappresenta un’importante contestazione alle nuove norme introdotte dal Decreto Ministeriale n. 9/2025, evidenziando come l’attuazione delle norme sul sindacato militare debba essere sempre bilanciata tra le esigenze di disciplina e sicurezza e il rispetto delle prerogative di rappresentanza e tutela dei diritti dei militari. La decisione da parte dell’autorità giudiziaria sarà determinante per chiarire se le norme impugnate siano conformi ai limiti costituzionali e normativi, e se siano state rispettate le competenze legislative attribuite ai diversi livelli di regolamentazione.
In ogni caso, il dibattito aperto dalla contestazione di Si.Na.M sottolinea l’importanza di un’attenta e normativa regolamentare che garantisca il rispetto dei diritti sindacali nel contesto militare, senza pregiudicare le esigenze di ordine e disciplina fondamentali per il funzionamento delle Forze Armate.
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