La sentenza della Cassazione n. 17644 del 2025 si concentra sulla questione della validità della carta di imbarco rispetto al biglietto aereo in relazione al diritto al risarcimento in caso di cancellazione del volo. Il punto centrale riguarda se, ai fini del risarcimento, la carta di imbarco possa essere considerata equivalente al biglietto, ovvero se essa abbia lo stesso valore probatorio e legale nel procedimento di tutela del passeggero.
**Contesto della sentenza:**
- La normativa europea (Regolamento (CE) n. 261/2004) e quella nazionale riconoscono ai passeggeri il diritto al risarcimento e all’assistenza in caso di cancellazione o ritardo del volo.
- La documentazione principale che attesta l’avvenuto imbarco è il biglietto e/o la carta di imbarco.
- La questione interpretativa riguarda la valenza probatoria e legale della carta di imbarco rispetto al biglietto, soprattutto in presenza di eventuali contestazioni o di documenti mancanti.
**Principali punti della decisione:**
1. **Valenza probatoria della carta di imbarco:**
La Corte ha ribadito che la carta di imbarco, rilasciata dall’aviazione o dalla compagnia aerea, rappresenta un documento ufficiale che attesta l’avvenuto imbarco del passeggero e può avere valore legale ai fini delle pretese risarcitorie.
2. **Equivalenza con il biglietto:**
La Corte ha affermato che, ai fini del risarcimento del passeggero, la carta di imbarco può essere considerata equipollente al biglietto, in quanto attesta l’effettivo imbarco e l’avvenuto utilizzo del titolo di viaggio. Pertanto, anche in assenza del biglietto cartaceo, la carta di imbarco può costituire prova sufficiente del diritto al risarcimento.
3. **Valutazione delle prove:**
La sentenza sottolinea l’importanza di una valutazione complessiva delle prove disponibili, considerando anche eventuali altre attestazioni o registrazioni di volo, per accertare la posizione del passeggero e l’effettivo imbarco.
4. **Implicazioni pratiche:**
La decisione si traduce in una maggiore tutela per i passeggeri, che possono far valere i loro diritti anche in presenza di documenti alternativi o mancanti, purché siano in grado di dimostrare l’avvenuto imbarco.
**Implicazioni per i passeggeri e le compagnie aeree:**
- I passeggeri devono conservare con cura la carta di imbarco, poiché può essere utilizzata come prova della loro presenza e imbarco sul volo.
- Le compagnie aeree devono riconoscere la validità della carta di imbarco come documento probatorio equiparato al biglietto per le richieste di risarcimento.
- La sentenza rafforza la tutela dei diritti del passeggero, facilitando l’ottenimento del risarcimento anche in situazioni in cui il biglietto originale non sia più disponibile.
**Conclusione:**
La Cassazione ha stabilito che, ai fini del risarcimento per cancellazione o altri disservizi, la carta di imbarco ha la stessa valenza del biglietto, rappresentando un’attestazione sufficiente dell’avvenuto imbarco e, di conseguenza, del diritto al risarcimento. Questa pronuncia rafforza la tutela del passeggero, riconoscendo l’importanza di strumenti alternativi di prova nel contesto dei diritti derivanti dal trasporto aereo.
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